il 10/01/2020 | Teatro Comunale Tommaso Traetta BITONTO (BA) |
ovvero ‘gli adulatori sono simili agli amici come i lupi ai cani’
Il soldato Pirgopolinice è un fantastico sbruffone, esagerato spudorato vitale. La distanza tra ciò che è e ciò che crede di essere è tale da irritare profondamente chiunque abbia un po’ di buon senso. Ci sono tempi in cui questo personaggio risulta esagerato. E tempi invece in cui la realtà supera di gran lunga la favola e il povero Pirgopolinice è un ritratto a tinte forti di ben più consapevoli e colpevoli vantoni…In una Efeso simile all’originale quanto l’ambientazione di certi western spaghetti al far west, si consuma la tragicomica truffa di un gruppo di sfaccendati di vario genere ai danni di un soldato che ha due debolezze: le donne, meglio se minorenni e sposate, ed essere adulato. Non si può certo definire Plauto un moralista di quelli che per punire il vizio chiama in causa la virtù, semmai un cinico commediante, che racconta di gente che non ha ideali per cui valga la pena essere coerenti e cerca di sopravvivere e divertirsi, e forse anche di vendicarsi un po’ di essere costretta a recitare per vivere. Insomma una commedia adatta ai tempi di grandi commedianti in cui viviamo. Così la strada diventa scena e il teatro da mezzo diventa fine e le parole di Giulietta si mescolano a quelle di Ofelia e le arie di Mustafà a quelle di Isabella, l’Italiana di rossiniana memoria, in un pout pourry da serata d’onore. Ne risulta una gara tra attori consumati dove l’unico spettatore pagante in conclusione, viene imbrogliato, derubato e malmenato. L’eccesso è sempre un vizio…a prescindere dal contesto.
redazione