MOLFETTA – DOMANI, Sabato 18 novembre e domenica 19, «La locandiera» (Anonima GR) inaugura la rassegna “Molfetta in Prosa” 2023-2024
MOLFETTA IN PROSA 2023-2024
Giunge alla quinta edizione il Festival di teatro di prosa organizzato dalla compagnia “Il Carro dei Comici”, con la direzione artistica di Francesco Tammacco. Si parte con «La locandiera», uno storico titolo dell’Anonima GR. A seguire, «La notte del quinto giorno», della compagnia “Il Vello d’Oro”.
Molfetta – Nuovo Teatro del Carro
Sabato 18 novembre e domenica 19, ore 21
«La locandiera» – Anonima GR
Venerdì 1° dicembre, ore 21
«La notte del quinto giorno» – Compagnia “Il Vello d’Oro”
Torna in scena a Molfetta il teatro di prosa, con nomi di prestigio, spettacoli storici e prime assolute. La rassegna teatrale «Molfetta in Prosa» riparte per la quinta edizione, a cavallo fra il 2023 e il 2024, con la direzione artistica curata da Francesco Tammacco e l’organizzazione della compagnia «Il Carro dei Comici». Sarà il Nuovo Teatro del Carro (viale Papa Giovanni Paolo II, 121) l’ideale location per la messa in scena dei nove titoli in cartellone, tutti con inizio alle 21: si inizia sabato 18 novembre, e in replica domenica 19, con uno dei cavalli di battaglia firmati dall’Anonima GR, rivisitato in chiave moderna: «La locandiera», il celebre testo di Carlo Goldoni, torna sul palco nella rielaborazione di Dante Marmone (qui anche regista) e Tiziana Schiavarelli, protagonisti insieme al resto del cast, completato da Brando Rossi, Gianni Vezzoso, Azzurra Martino e Antonello D’Onofrio.
Prevendite nell’agenzia Obabaluba (Piazza Garibaldi, 27 a Molfetta), infotel 339.775.81.73 – 333.625.91.12, costo biglietto 15 euro intero, ridotto under 16 e over 65 a 10 euro.
Si parla d’amore ne “La Locandiera” ma non di un amore romantico o passionale, né tormentato o giurato per l’eternità. Si discute di un amore per gioco, per il gusto di catturare senza farsi catturare, per autoaffermazione. Mirandolina, donna di carattere deciso e levantino, abituata in una città di mare a trattare con gente di ogni tipo, pur dovendo sostenere la responsabilità di una locanda, trova il tempo di giocare con la sua prorompente femminilità. Ogni avventore diventa preda dei suoi giochi d’amore. Rocco, il suo servo fedele, assiste allo sbocciare e allo sfiorire di tutti questi amoretti, con l’eterna speranza di averla un giorno come sposa. Nella locanda di Mirandolina si fermano anche il Marchese di Montrone ed il Conte di Canneto, acerrimi nemici da sempre, per via di un’antica rivalità fra i due paesi che rappresentavano. Tocca anche a loro di innamorarsi di Mirandolina, e la reciproca antipatia diventa una guerra all’ultimo smacco, per poter entrare nelle grazie della locandiera.
Si ferma poi anche un Cavaliere venuto da Bitonto, che invece ha una certa repulsione per le donne. E proprio con lui, Mirandolina sfodera tutte le sue armi, per farlo cadere nella trappola d’amore. Persino un’attrice di passaggio da Bari sosta ad alloggiare nella locanda e, fingendosi nobildonna, si diverte a spupazzare Conte e Marchese, distraendoli per un po’ dalle attenzioni verso Mirandolina. Partendo dalla storia che racconta Goldoni, l’Anonima GR la ripropone seguendo fedelmente la trama, ma cercando di rendere compatibili i ritmi del testo originale con quelli frenetici del nostro vivere. Riscoprendo soprattutto quei sentimenti semplici dell’individuo, la ricchezza di emozioni che la società oggi ha quasi espropriato, sostituendola con valori artificiali e senza contenuti.
Venerdì 1° dicembre sarà la volta de «La notte del quinto giorno», spettacolo prodotto dalla compagnia teatrale «Il Vello d’Oro» (con la compartecipazione della compagnia «Il Carro dei Comici») un dramma ambientato nella Bari medievale, nell’anno 857 d. C., scritto da Cosimo Lerario, con Cristina Angiuli (che cura anche la regia) e Francesco Tammacco.
I successivi spettacoli, nel 2024, saranno «La Malarazza» (compagnia EraCruna di Roma), «Siamo salvi per miracolo» (di e con Francesco Tammacco e la «Diolovuoleband»), «Il mio brillante divorzio» (compagnia Teatro Belli di Roma), «La peste e gli sposi» (da «I promessi sposi», produzione de «Il carro dei comici»), «I pettegolezzi delle donne» (Il Carro Teatro), «Dannate» (produzione «Il Carretto Teatro»), «Albert, una vita relativa» (a cura di Dino Parrotta). Le date di questi successivi spettacoli saranno comunicate a stretto giro.
Redazione