Un pubblico eterogeneo ha affollato ieri sera l’Anfiteatro di Ponente per la tappa Molfettese del tour “Magellano” di Francesco Gabbani. Ironico e garbato, il cantautore di Carrara ha fatto cantare e ballare adolescenti, giovani adulti, coppie di mezza età e bambini sulle note dei suoi grandi successi.
Accompagnato dal fratello Filippo alla batteria, da Davide Cipollini alla chitarra, da Lorenzo Bertelloni alle tastiere e da Giacomo Spagnoli al basso, il talentuoso vincitore di Sanremo ha saputo trasmettere al suo pubblico allegria e spensieratezza con le sue canzoni che, ad una lettura più attenta, nascondono significati più profondi, a volte scomodi. Sono canzoni che parlano di noi, dei nostri limiti, delle nostre manie, dei comportamenti a volte compulsivi che assumiamo dietro una tastiera. Chissà quanti tra il pubblico, intenti a scattare foto e girare video, avranno capito il messaggio di testi come “Amen”, “Occidentali’s Karma”, “Tra le granite e le granate”, “Pachidermi e pappagalli”, sicuramente non i numerosi bambini che, seduti a terra sotto il palco, hanno cantato a memoria i grandi successi di Gabbani.
Ma Gabbani non è solo questo, ha interpretato anche brani dai testi più tradizionali come “Eternamente ora”, “Maledetto amore” e “La mia versione dei ricordi”, dimostrando buone doti vocali e un’ottima presenza scenica. Dopo una prima parte di concerto, infatti, la band è uscita di scena e il cantante si è esibito al pianoforte, in una dimensione più intima che, come lui stesso ha affermato, richiama il momento della composizione. Il pubblico adulto ha risposto positivamente a questa seconda faccia di Gabbani, così come ha apprezzato le cover di “Susanna” di Celentano e “Vengo anch’io, no tu no” di Jannacci, un autore che Gabbani ha detto di sentire particolarmente vicino.
Dopo circa un’ora e mezza di spettacolo, il pubblico ha lasciato l’anfiteatro soddisfatto e sollevato, dopo aver ascoltato, cantato e ballato il successo sanremese per ben due volte. Il coinvolgimento era tale che Gabbani avrebbe potuto ricantarlo ancora e avrebbe ottenuto la stessa entusiastica partecipazione.
Maria Cristina Consiglio