Mostra personale del Maestro Franco Baldassarre (20 giugno – 30 settembre 2020)- Castello Aragonese e Lungomare degli Eroi Otranto

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Dal 20 giugno al 30 settembre 2020, il Castello Aragonese e il Lungomare degli Eroi ospiteranno “Clown”, la mostra personale del Maestro Franco Baldassarre, pittore affermato sulla scena artistica italiana e internazionale che, da autentico ambasciatore della civiltà della Grecìa Salentina, rappresenta la ricerca più consolidata e al contempo più avanzata nel panorama delle arti visive della Provincia di Lecce e delle minoranze linguistiche Ellenofone del Salento.

La Mostra personale fa parte di una serie di Mostre che hanno avuto il patrocinio del Parlamento Europeo a Bruxelles, del Ministero dei Beni Culturali e dell’Università del Salento. Il Comune di Otranto è lieto di ospitare e patrocinare i lavori originali ed espressivi di un artista che fa del sentimento la sua arte, delle emozioni il suo biglietto da visita.

Il Maestro, nato nel 1955, già docente nel Liceo Artistico di Taranto, ha ricevuto diversi apprezzamenti e riconoscimenti dalla critica. Ampia e intensa è stata sempre la sua partecipazione a importanti esposizioni nazionali e internazionali tra cui il Parlamento Europeo a Bruxelles, dove attualmente le sue opere sono esposte in permanenza.

“ANGELI DELLA MUSICA” metallici, travestiti da Clown, è un omaggio al mondo della musica colta e popolare salentina, a tutti coloro i quali, con i loro strumenti, hanno contribuito a dare gioia alla vita alleviando le sofferenze dell’essere umano. La musica, grande fonte di ispirazione, ha sempre reso aperto e armonico il dialogo tra i popoli. “I miei Clown sono un omaggio a loro e nello stesso tempo un invito ad accostarsi alla musica per le nuove generazioni”, dice Franco Baldassarre. “I miei Angeli della Musica hanno come compito la divulgazione della musica, dell’amore che si trae da essa, della gioia che dona alla vita quale grande auspicio per la costruzione di un mondo migliore. Erano “Clown musicali” della storia della terra salentina. Qui hanno come sfondo e dono le cose più belle del creato, il Cielo, la Terra, il Mare, nel riflesso della loro anima e dell’anima dell’uomo”.    
E prosegue: “La musica popolare è nata per me in famiglia lasciandomi, sin dalla più tenera età, un mondo di ricordi ed emozioni indimenticabili. Tante sono le figure musicali nella mia mente, figure di musicisti  popolari del territorio, mandolinisti, chitarristi, fisarmonicisti, i loro strumenti unici e artigianali, molti costruiti con le loro mani pur non essendo liutai. Tanti anni fa erano gli artefici della musica popolare, raccontavano con lo strumento le emozioni, le gioie e le fatiche del loro lavoro. Avevano la musica nel sangue, lontani dal mondo “colto musicale” non avevano accesso ai grandi teatri, erano semplici amatori che, dopo ore di fatica giornaliere con mani irrigidite dal lavoro, si accostavano a uno strumento riscaldando le dita prima. Poi tutto era più facile, la loro musica addolciva la stanchezza di una dura giornata di lavoro, avevano da sfamare una famiglia”.
”Questi musicisti spesso erano poveri ma ricchi nell’animo. Le loro melodie, i loro notturni e valzer raccontavano l’aspetto più lieto e felice della nostra terra in tempi difficili. Le loro serenate svegliavano nella notte chi dormiva nelle lontane masserie salentine, allietando sotto la luna e facendo sognare. Molte delle loro musiche e melodie si sono perdute nella notte dei tempi, altre copiate male e modificate. Allora per molti la sola musica conosciuta era il vento, la pioggia, le intemperie. Questi musicisti erano considerati come medici guaritori.  Lì nasce il connubio per me con le donne Tarantate, la musica come terapia che aiutava ad alleviare i dolori del peso della vita e della mente.  Questi musicisti erano “Clown” della Terra Salentina. La loro maschera cambiava in ogni situazione ed esigenza attraverso la loro musica che si adeguava a ogni situazione”.

Otranto, 19 giugno 2020

redazione

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