NINO BUONOCORE IN JAZZ” AD “AR/GIRO DI ACCORDI”
PER LA RASSEGNA ALL’APERTO NEL PIENO CENTRO DI BARI, GIOVEDÌ 6 GIUGNO ALLE 21, SARÀ DI SCENA UNO DEI PIÙ GRANDI AUTORI DELLA MUSICA ITALIANA: NINO BUONOCORE. IL CANTAUTORE NAPOLETANO SI ESIBIRÀ CON TRE MUSICISTI JAZZ: PINO TAFUTO (PIANOFORTE) ANTONIO DE LUISE (CONTRABBASSO) E AMEDEO ARIANO (BATTERIA).
Prosegue con successo nel pieno centro di Bari (via Argiro 52) la rassegna all’aperto “Ar/Giro Di Accordi”, ideata e promossa dall’omonimo luogo di incontro e club raffinato Argiro52 a Bari di Daniele Apicella, con la consulenza di Dario Maretti. (info: 331.401.39.02). Il prossimo appuntamento live, giovedì 6 alle 21, è con Nino Buonocore e il suo “Nino Buonocore in Jazz”. Con l’artista napoletano (voce e chitarra), una band di eccellenti musicisti jazz: Pino Tafuto (pianoforte), Antonio de Luise (contrabbasso) e Amedeo Ariano (batteria). A introdurre il concerto del quartetto capeggiato da Buonocore sarà Nicola Gaeta, critico musicale del prestigioso mensile “Musica Jazz”.
Artista che ha scritto pagine importanti della musica leggera italiana dagli Anni ‘80 in poi, Buonocore rivisita, quindi, il suo repertorio in chiave jazz. Uno stile unico che condensa tutto il suo bagaglio di esperienze maturate con grandi musicisti provenienti da ogni genere musicale, che porta il meglio della sua musica, riletta in chiave jazzistica grazie all’apporto di ottimi musicisti, in questo nuovo e interessante progetto.
Il progetto “Nino Buonocore in Jazz” è stato anche registrato, il 27 febbraio 2020 all’Auditorium Parco della Musica a Roma, per il primo “disco live” in 40 anni di carriera. Del resto il jazz in qualche modo, ha sempre caratterizzato un po’ le sue composizioni fin dall’incontro con Chet Baker, icona jazzistica di fama mondiale chiamata a collaborare nella realizzazione dell’album del 1988 “Una città tra le mani”.
Autore, produttore e arrangiatore, Nino Buonocore ha contribuito, tra le altre cose, alla realizzazione del primo album degli Avion Travel. Rimane fondamentale per la sua ricerca, la collaborazione con musicisti dell’area Steelydaniana, quali Bernard Pretty Purdie, Anthony Jackson, Chuck Rainey e altri come Tony Levin, Paulinho Da Costa e Gregg Bissonette. Da queste session in studio nasceranno “Sabato, domenica e lunedì” del 1990 e “La naturale incertezza del vivere” del 1992. Realizzerà in seguito “Libero passeggero” nel 2004 e “Segnali di umana presenza” nel 2013. Brani di repertorio quali “Scrivimi”, “Rosanna” e “Abitudini”, solo per citarne alcuni, sono ormai divenuti classici della musica italiana, vengono riarrangiati e impreziositi dalle improvvisazioni solistiche e dalle divagazioni più libere del jazz.
redazione