Nota del consigliere regionale di Fratelli d’Italia Paolo Pagliaro con Domenico Serrone, esperto di ambiente e transizione energetica
EOLICO OFFSHORE, PAGLIARO (FDI): “PARERE MINISTERO CULTURA SU BARIUM BAY CONFERMA ALT A PROGETTI PIÙ IMPATTANTI COME CENTRALE OTRANTO-LEUCA”
«Il 5 marzo scorso il Ministero della Cultura ha dato parere positivo vincolato – il primo a livello regionale per impianti di questa dimensione – al progetto di un parco eolico offshore, denominato Barium Bay, a circa 40 chilometri dalla costa fra Vieste e Monopoli, costituito da 74 aerogeneratori. Si tratta di un ok condizionato, che pone prescrizioni vincolanti per la valutazione di compatibilità dell’intervento. In particolare, per quanto riguarda l’altezza media degli aerogeneratori (circa 270 metri), “non raffrontabile ad alcun elemento presente sulla terra ferma”, ha precisato che saranno “percettibili dalla linea di costa per tutto il territorio”. “Tale interferenza – scrive il Mic – costituendo una alterazione della linea di orizzonte sul mare, muta conseguentemente il rapporto visuale esistente tra i richiamati beni e l’elemento naturalistico, punto cardine dello stesso riconoscimento di valore culturale e paesaggistico dei beni richiamati”. Pertanto il Ministero “ritiene che il proponente debba modificare il progetto definitivo” perché possa essere autorizzato, riducendo l’altezza massima a 220 metri, o spostando la prima fila di aerogeneratori “ad almeno 45 chilometri dalla costa”. E precisa: “qualora il proponente decidesse di non ottemperare alle prescrizioni e alle forme di mitigazione richieste, il parere di questo Ufficio si configurerebbe come negativo”.
C’è poi la questione della pianificazione e gestione dello spazio marittimo: il 19 aprile 2024 la Commissione europea ha trasmesso un “parere motivato” all’Italia (anticamera del deferimento alla Corte di giustizia europea), ribadendo che “la pianificazione deve essere preventiva rispetto all’assegnazione in concessione degli specchi di mare”. Ne consegue che “attualmente, qualsiasi procedura riguardante la localizzazione di impianti eolici in mare sarebbe illegittima”.
Le giuste prescrizioni chieste dal Ministero per il progetto Barium Bay confermano in modo lampante ed eclatante quello che da sempre rimarchiamo riguardo ad altri progetti ben più impattanti e inaccettabili, in primis quello di Odra Energia a soli 14 chilometri dalla costa Otranto-Leuca, composto di ben 73 aerogeneratori alti 315 metri e con pale del diametro di 280 metri! Un’assoluta follia.
La difesa del paesaggio dall’aggressione di mega impianti galleggianti è un dovere finora trascurato dalla Regione Puglia, che sta lasciando spazio alla saturazione complessiva del mare aperto, di fronte a coste vincolate per legge o per il loro notevole interesse pubblico. Alla luce di questo parere del Ministero della Cultura, ancora una volta ribadiamo il nostro no a progetti dissennati, che farebbero scempio del paesaggio marino andando a occultare la linea d’orizzonte con pale mostruosamente giganti.
Le motivazioni a supporto di questo parere ministeriale spazzano via tutte le lusinghe (i fantomatici 5mila posti di lavoro) o i giri di parole dietro cui finora la Giunta regionale si è trincerata pur di non discutere nel merito i gravi lati negativi dei progetti eolici offshore presentati, e in particolare del progetto Odra Energia.
La sostanza, i vincoli e le indicazioni “non derogabili” e propedeutiche a una eventuale autorizzazione, poste dal Ministero della Cultura, danno ragione a tutte le obiezioni che abbiamo sollevato negli anni contro il far west dei progetti offshore, assieme a Comuni, associazioni, comitati e a tutti i cittadini che amano la loro terra, anche in relazione ai sistemi di ancoraggio e ormeggio degli aerogeneratori, all’alterazione della linea di orizzonte del mare, alle opere di connessione a terra con effetti devastanti sull’ambiente e sulle normali attività socioeconomiche della popolazione costiera.
In conclusione, questo parere ministeriale del 5 marzo deve valere anche per gli altri progetti in itinere, soprattutto nelle acque territoriali, altrimenti ci sarebbe una disparità d9 trattamento rispetto alle altre società proponenti, che potrebbe dar luogo a impugnazioni nelle sedi opportune. La Regione non può chiudere gli occhi di fronte a indicazioni così precise che arrivano dal Mic, e dunque insistiamo perché rimandi al mittente progetti incompatibili con il nostro territorio come quello di Odra».
Redazione