OGGI LA FIRMA DELLA CONVENZIONE DI PARIGI PER L’INGRESSO DI BARI NELLA RETE DELLE FAST-TRACK CITIES E LA PRESENTAZIONE DI “OPEN TEST BARI 2022” PER LA PREVENZIONE DELLE MALATTIE SESSUALMENTE TRASMISSIBILI

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OGGI LA FIRMA DELLA CONVENZIONE DI PARIGI

PER L’INGRESSO DI BARI NELLA RETE DELLE FAST-TRACK CITIES

E LA PRESENTAZIONE DI “OPEN TEST BARI 2022” PER LA PREVENZIONE DELLE MALATTIE SESSUALMENTE TRASMISSIBILI

Si è tenuta oggi, nella sala giunta di Palazzo di Città, la firma della Convenzione di Parigi con cui la città di Bari diviene membro delle Fast-track cities, una rete globale di oltre 300 città che in tutto il mondo hanno già sottoscritto la Convenzione di Parigi del 2014 impegnandosi a porre fine all’Aids e ad altre malattie, come malaria e tubercolosi, entro il 2030.

La sottoscrizione è avvenuta durante la presentazione dell’evento “Open Test Bari 2022”, il progetto promosso da Clinica Malattie Infettive del Policlinico di Bari, ASC Puglia, Università di Bari, Anlaids Puglia e Medici con l’Africa CUAMM Bari e patrocinato dal Comune di Bari, concepito per promuovere la cultura della prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili.

L’Aids è una malattia ancora diffusissima come testimoniato dal recente rapporto di UNAIDS, in cui si stima che nel 2021 ci siano state 1,5 milioni di nuove infezioni, con circa 700 mila morti correlati ad HIV/AIDS.

Alla firma della convenzione sono intervenuti il presidente del consiglio comunale Michelangelo Cavone, la rappresentante di IAPAC (International Association of Providers of AIDS Care) Tanja Dittfeld, la direttrice della clinica Malattie Infettive del Policlinico e della Scuola di Specializzazione di Malattie Infettive e Tropicali dell’Università di Bari Annalisa Saracino e la presidente di ASC Puglia Elena Cuccovillo.

“Questo è un momento importante per la nostra città – ha dichiarato Michelangelo Cavone – che segna idealmente la fine di un percorso iniziato negli anni ’80, quando la malattia faceva davvero molta paura. Se lotta all’HIV oggi non è più un’emergenza, come in passato, è solo grazie alla comunità scientifica, la stessa che ci sta consentendo di uscire dalla pandemia attuale grazie ai vaccini e a un’informazione capillare. Oltre al contributo scientifico è fondamentale però mettere in campo un’attività territoriale grazie alla collaborazione attiva delle istituzioni e degli enti del terzo settore. Per realizzare l’obiettivo della convenzione – e cioè debellare la malattia HIV entro il 2030- è necessario continuare a investire ancora nella cultura della prevenzione”.

“È un grande piacere che da oggi Bari si possa annoverare tra le città di Fast-track cities  – ha osservato Tanja Dittfeld – entrando così  in una rete globale che va da Londra a Jakarta e che impegna le città partner a prendere parte a iniziative di sensibilizzazione e a farsi promotrici di processi di screening e informazione mettendo al centro delle azioni le comunità e i cittadini. Quella di oggi non è semplicemente la firma di un documento formale, bensì l’inizio di un processo di azioni concrete sul territorio”.

“L’infezione da HIV – ha ricordato Annalisa Saracino – colpisce soprattutto i giovani che, ignari, si espongono a fattori di rischio quali  rapporti sessuali non protetti. Oggi, grazie a terapie efficaci che impediscono la trasmissione da persona a persona, possiamo assicurare ai pazienti un’ottima qualità della vita. Educare i giovani e prevenire la trasmissione delle malattie è per noi un duplice mandato, che ci chiama in causa sia da medici sia da docenti universitari”.

“Tutte le idee e le competenze trovano spazio in presenza di realtà come le associazioni no profit che mettono in atto concretamente progetti per il benessere della collettività – ha aggiunto Elena Cuccovillo – trasformando le idee in azioni. Per questo è necessaria una sinergia tra le università, gli ospedali e istituzioni pubbliche per realizzare azioni concrete finalizzate a promuovere, attraverso campagne di sensibilizzazione, l’importanza della prevenzione, di  corretti stili di vita e la tutela della salute”.

“Fast-track cities” è la rete globale tra oltre 300 città e municipalità di tutto il mondo e quattro partner principali – IAPAC (International association of providers of AIDS care), UNAIDS (United nations programme on HIV/AIDS), UN-Habitat (United Nations human settlements programme) e la Città di Parigi – nata nel 2014, sulla base della “Dichiarazione di Parigi”.

Bari è la nona città italiana ad aver aderito alla rete  dopo Torino, Milano, Sanremo, Bergamo, Brescia, Firenze, Latina e Palermo. Gli obiettivi delle città aderenti alla rete, da realizzarsi entro il 2030, sono “95- 95-95”: il 95% di persone con HIV che conosce il proprio stato, il 95% delle persone che conosce il proprio stato ed è in terapia antiretrovirale, il 95% delle persone in terapia che raggiunge la soppressione virale.

Nel capoluogo pugliese l’evento “Open Test Bari 2022” si terrà giovedì prossimo, 1 dicembre, con il seguente programma:

  • ore 15.00

Aula Magna del Policlinico di Bari: incontro dal titolo “Infezione da HIV, una pandemia cronica: dai nuovi scenari epidemiologici e terapeutici al coinvolgimento chiave delle comunità”.

  • dalle ore 18.30 a mezzanotte

piazza del Ferrarese: con il supporto di medici della Clinica Universitaria  Malattie Infettive e Tropicali e dei volontari di Medici con l’Africa Cuamm Bari, sarà possibile effettuare test salivari HIV-HCV gratuiti.

Per ulteriori informazioni:

Elena Cuccovillo, presidente ASC PUGLIA – 351/8067046 – 320/6308815

Francesco Di Gennaro, Clinica Universitaria Malattie Infettive – 392/4804707.

redazione

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