La Traviata di Verdi in scena alla Cave di Fabriano a Grottaglie per il Festival Opera lirica 2019. Secondo titolo in cartellone per il festival lirico pugliese. Dirige Dennis Assaf, regia di Antoniu Zamfir. Domenica 21 luglio (20.30), Cave di Fantiano – Grottaglie (Taranto).
La cortigiana parigina più celebre della letteratura musicale, tra lussi e piaceri della vita. Dopo Carmen, un’altra donna forte – Violetta Valéry – eroina dal valore simbolico ed eterno, sarà la protagonista del secondo titolo in cartellone per il festival Oltre Lirica, organizzato dall’associazione An.G.Eli Eventi, con il sostegno del Comune di Grottaglie e di vari sponsor privati (oltre al patrocinio dell’Assessorato all’Industria turistica e culturale della Regione Puglia e del Teatro Pubblico Pugliese): «La traviata» di Giuseppe Verdi, andrà in scena domenica 21 luglio, alle 20,30, nello scenario naturale delle Cave di Fantiano, a Grottaglie (via XXV luglio, Contrada Fantiano). I biglietti sono in vendita sul circuito liveticket.it, nei punti vendita del circuito, a Taranto (Bar “El Timba”, via Dante Alighieri 107) e all’infopoint turistico di Grottaglie, all’interno del Castello Episcopio (infotel: 099.562.38.66). La biglietteria alle Cave di Fantiano, inoltre, sarà aperta domenica 21 luglio a partire dalle 19. Tutti i dettagli sul sito oltrelirica.it.
La traviata, opera in tre atti di Verdi su libretto di Francesco Maria Piave, è basata su La signora delle camelie di Alexandre Dumas (figlio). La direzione dell’Orchestra e Coro di Oltre Lirica è affidata al noto direttore statunitense Dennis Assaf, mentre la regia è di Antoniu Zamfir, Sovrintendente della Romanian Opera di Craiova. Violetta sarà interpretata dal soprano rumeno Renata Vari, Alfredo Germont dal tenore spagnolo David Baños, Giorgio Germont da Francesco Baiocchi. Completano il cast Giulia Tenuta (Flora), Brigida Catanzaro (Annina), Giampero Ruffino (Gastone), Giovanni Guarino (Barone Douphol), Antonio Marzano (marchese d’Obigny), Cataldo Cannillo (dottor Grenvil), Angelo Mastrandrea (Giuseppe, servo di Violetta), Giovanni Barese (un commissionario).
In scena anche il corpo di ballo della compagnia di danza “Coreutica”, con le coreografie di Michele Colaizzo; mestro del Coro Vincenzo Damiani.
L’opera trasformerà l’immaginifico scenario naturale delle Cave di Fantiano nella corte e nell’ambiente ammaliante di Parigi. E se il titolo originale dell’opera, nell’idea primigenia di Verdi, doveva essere «Amore e Morte», a posteriori si può ben dire che l’intervento della censura veneziana dell’epoca fece un favore al compositore di Busseto, permettendo di adottarne uno ben più forte.
«Le camelie – spiega Zamfir – erano il fiore preferito e inseparabile di Marguerite Gautier, la protagonista del romanzo La signora delle camelie di Alexandre Dumas figlio. All’inizio di quest’opera lirica, Violetta Valéry porge una camelia ad Alfredo Germont in risposta alla sua dichiarazione d’amore, con la promessa che i due si rivedranno quando sarà appassita. La simbologia della camelia nell’opera di Piave/Verdi è intrecciata strettamente alla storia della protagonista. Dallo studio della simbologia di questo fiore, è nata l’idea registica che ha influenzato la scelta dell’allestimento scenografico e dei costumi. I colori, le forme, i significati portati in scena richiamano a questa passione misteriosa di Violetta per le camelie, al loro legame profondo e osmotico.La sublime danza del petalo e del calice che percorrono il ciclo vitale congiuntamente, arrivando addirittura a distaccarsi insieme dalla pianta, nella cultura orientale rappresentano alla perfezione la persistenza dell’amore e la devozione reciproca. Petali e calice, infatti, si distaccano insolitamente insieme dalla pianta dopo che il fiore è appassito, invece di scivolare a terra un petalo dopo l’altro. A seconda del colore, il significato della camelia trasmette, inoltre, un messaggio diverso, ma tutte le tonalità rappresentano l’Amore. Metafora del suo sentire, del suo vivere, del suo essere, la camelia è la quintessenza di questo affascinante personaggio e della nostra lettura della sua storia».
TRAMA
Violetta è una donna di mondo, e dopo diversi amanti («Tutto è follia nel mondo ciò che non è piacer») si lega al barone Douphol. L’incontro con Alfredo Germont, il ballo e il regalo di una camelia, sancirà un amore sincero. Violetta ha paura di innamorarsi («Saria per me sventura un serio amore?»), ma si butta in questa avventura con tutte le sue forze: lei vende tutte le sue ricchezze per riuscire a vivere con lui, ma i problemi economici spingono Alfredo a parlare con suo padre, Giorgio.
Germont senior va da Violetta e la prega di lasciare Alfredo, perché questa storia sta rovinando la reputazione della sua famiglia e la sorella di Alfredo rischia di essere rifiutata dal suo futuro marito. Violetta non vorrebbe ma alla fine accetta perché crede che sia la cosa migliore per Alfredo e la sua famiglia. L’epilogo è tragico: ad una festa Alfredo incontra Violetta («Pietà gran Dio di me!») e per vendicarsi le lancia dei soldi davanti a tutti, trattandola come una prostituta, che disperata grida: «Alfredo, di questo cuore non puoi comprendere tutto l’amore!».
Ma Violetta è malata di tisi. La verità viene presto a galla: il padre di Alfredo svela tutto al figlio, che corre da Violetta. La donna è felice di rivedere Alfredo, i due parlano dei giorni felici e sognano il futuro, ma ormai Violetta non ce la fa più: regala ad Alfredo il suo medaglione e muore tra le sua braccia.
Costo biglietti:
Intero
Platea € 40,00
Settore B € 25,00
Settore A € 35,00
Settore C € 25,00
Riservato disabili e accompagnatori
Settore A prima fila € 17,50
Ridotto
Biglietti disponibili solo nei settori B2 e C2
Ridotto under 18 € 20,00
Ridotto over 65 € 20.00
Ufficio stampa Oltre Lirica
Redazion