Una vasta operazione, condotta dai carabinieri del comando provincia di Bari e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura del capoluogo pugliese, è in corso dalle prime ore di questa mattina a Bari e in alcuni Comuni della provincia.
I militari stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare a carico di 37 indagati, appartenenti a due organizzazioni criminali rivali dedite al narcotraffico e operanti nei territori dei Comuni di Bari, Turi e di quelli limitrofi.
Avrebbero nascosto la droga in intercapedini dei box seminterrati e nei muretti a secco, utilizzando un linguaggio convenzionale per eludere le intercettazioni. Le sostanze stupefacenti sarebbero state vendute anche a minorenni mentre il sarebbe stato gestito in turni, anche durante le festività, attraverso schede telefoniche intestate a prestanomi, social network e applicazioni di messaggistica. Sono alcuni dettagli ricostruiti dalle indagini condotte dai carabinieri del comando provinciale di Bari, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura del capoluogo barese, che stamattina hanno dato esecuzione a un’ordinanza di misure cautelari nei confronti di 37 persone, fra le quali ci sono soggetti affiliati ai clan mafiosi baresi Parisi e Strisciuglio.
Sono ritenuti responsabili a vario titolo di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti anche con l’aggravante della cessione a soggetti minori d’età, ricettazione e detenzione illegale di armi clandestine, violazione degli obblighi inerenti alla sorveglianza speciale, estorsione aggravata, accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti, favoreggiamento personale, ricettazione, fraudolento danneggiamento dei beni assicurati, falsità ideologica, violenza o minaccia a pubblico ufficiale, estorsione aggravata dal metodo mafioso, incendio aggravato dal metodo mafioso.
Dopo alcuni arresti, il traffico era stato preso in mano da altri membri delle associazioni, fra i quali una donna. Uno dei gruppi coinvolti sarebbe inoltre stato diretto da un detenuto che gestiva le operazioni illecite dal carcere. L’operazione di stamattina scaturisce dall’indagine denominata ‘Messa a fuoco’, condotta dall’ottobre 2021 al maggio 2023 in seguito a un incendio doloso di veicoli avvenuto in Turi (bari). Il rogo sarebbe stato una ritorsione contro un gruppo criminale che avrebbe violato il divieto di spacciare droga nella cittadina. (ANSA).
Redazione