Attraverso il Dap”, il Dipartimento per l’amministrazione penitenziaria, “il ministero dovrebbe dare una risposta più concreta” al “problema enorme” dell’utilizzo dei cellulari nelle carceri”, per il quale “occorre un intervento più efficace, un sistema di controllo”.
Lo ha detto il Procuratore di Bari, Roberto Rossi, nella conferenza stampa in cui oggi sono stati forniti particolari sulle 37 misure cautelari adottate dal gip in un’indagine della Dda sul traffico di droga gestito anche dal carcere.
“Non sono più piccoli telefonini, ma smartphone. È una delle questioni su cui chiediamo al ministero di intervenire, non credo che i cittadini vogliano le riforme della magistratura, ma interventi sulla criminalità organizzata. Purtroppo il Dap allo stato attuale non ha un punto di riferimento”.
“I detenuti riescono a ricevere e usare cellulari con facilità”, ha sottolineato anche il procuratore aggiunto e coordinatore della Dda di Bari, Francesco Giannella, usandoli “anche solo per dimostrare la propria caratura criminale. Girare video e metterli sui social serve a mostrare la sfrontatezza di queste persone e serve a dimostrare il proprio carisma criminale”, ha aggiunto.
LE INDAGINI – Facevano capo a Davide Monti, detenuto a Trapani e ritenuto elemento di spicco del clan Strisciuglio di Bari, e a Michele Parisi (fratello del boss ‘Savinuccio’ del quartiere Japigia di Bari, ai domiciliari per motivi di salute) le due associazioni finalizzate al traffico di sostanze stupefacenti che si contendevano le piazze di spaccio di Turi e i cui vertici e membri, oggi, sono stati raggiunti da 37 misure cautelari eseguite dai carabinieri e richieste dalla Dda. In 15 sono finiti in carcere (tra cui Davide Monti e Michele Parisi), in 16 ai domiciliari e sei sono invece destinatari di obbligo di dimora. Gli indagati, a cui sono contestati 146 capi d’imputazione, sono in totale 52, tra cui un cittadino cubano, due colombiani, tre marocchini, un bulgaro e un albanese. Nel corso delle indagini è stata rilevata “l’invasione dei clan della città nell’area metropolitana”, come ha sottolineato il procuratore di Bari Roberto Rossi, e anche il “problema enorme” dell’utilizzo dei cellulari in carcere. Un’indagine nata “occasionalmente”, ha evidenziato il procuratore aggiunto e coordinatore della Dda, Francesco Giannella, “dagli incendi di autovetture avvenute a Turi” nell’ottobre 2021 “e che hanno insospettito i carabinieri su chi potesse essere il reale obiettivo degli incendi”. Come poi ricostruito dalle indagini coordinate dalla pm Silvia Curione, gli incendi sarebbero stati opera del clan Strisciuglio per convincere le persone legate ai Parisi ad andare via da Turi. Ma per la Dda anche il gestore di un b&b di Conversano (Bari), Francesco Giordano, finito in carcere, avrebbe avuto il ruolo di organizzatore dell’associazione capeggiata da Monti: nella sua struttura, infatti, sarebbe stata nascosta la droga (cocaina, hashish, marijuana) e sarebbero state confezionate le dosi. “Il bed and breakfast era una centrale blindatissima – ha sottolineato Curione – che i carabinieri sono riusciti ad ambientalizzare (quindi a piazzare dispositivi per le intercettazioni ambientali, ndr) grazie al loro instancabile lavoro” (fonte ansa).
Foto ansa
Redazione