Con le accuse di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti, porto e detenzione di armi 22 persone sono state arrestate dai carabinieri (19 in carcere e 3 ai domiciliari), sulla base di un’ordinanza disposta dal gip del Tribunale di bari, su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia.
Le persone arrestate sarebbero legate ad un clan del Barese, in particolare quello che fa capo al presunto boss Vincenzo Mangione.
L’ indagine, coordinata dalla Dda di Bari, è iniziata in seguito agli accertamenti per il tentato omicidio dell’altro presunto boss Nicola Mangione compiuto l’8 gennaio 2018 a Gravina in Puglia. Tentato omicidio per il quale sono in carcere il cugino, Vincenzo Mangione (destinatario anche lui dell’ordinanza cautelare di oggi della Dda) e Michele Loglisci.
Dagli accertamenti sarebbe emerso un presunto sodalizio dedito allo spaccio di stupefacenti in varie zone di Gravina in Puglia, con la ripartizione di ruoli e compiti: dal taglio ed al confezionamento della droga fino allo spaccio al dettaglio.
Durante le attività dei carabinieri sono state sequestrate 3 pistole calibro 7,65, 87 cartucce dello stesso calibro, 2,5 chili di droga e documentati numerosi episodi di spaccio di sostanze stupefacenti tra hashish, marijuana e cocaina, nonché la detenzione ed il porto di armi, con l’arresto in flagranza di nove persone. Le ordinanze disposte dal gip del Tribunale di Bari sono state eseguite a Gravina in Puglia ma anche nelle Marche ed in Lombardia, dove risiedevano attualmente alcuni indagati. (ANSA).
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