A Bari e nella provincia il 94,5% dei medici non si sente tutelato dagli interventi del governo e della Regione per il contrasto alla violenza sul lavoro. I dati sono stati presentati oggi dall’Ordine dei medici di Bari nel corso di una conferenza stampa in occasione della ‘Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari’. Secondo quanto emerso, il 35,5% degli operatori aggrediti cerca di svolgere il proprio lavoro con un approccio più “distaccato”. E il 52% dei medici non si sente sicuro sul luogo di lavoro. Secondo i dati Inail, nel triennio 2019-2021 a livello nazionale gli episodi di aggressione sono stati 4.821, per una media di circa 1.600 l’anno. In 7 casi su 10 la vittima è stata una donna. E nel 2022 la Puglia è stata la regione con più casi di violenza contro medici e operatori sanitari, secondo i dati degli eventi sentinella che il ministero della Salute raccoglie attraverso il Simes.
Secondo i dati raccolti a fine 2022 dalla Fimmg continuità assistenziale attraverso un questionario, il 31,3% dei medici che ha risposto dice di non aver subito violenza. Quasi 7 medici su 10 dicono di essere stati aggrediti nel 2021.
Mentre il numero delle guardie mediche che ha subito violenza è cresciuto nel 2022 e supera il 70% del campione che ha risposto all’indagine. La maggior parte degli aggrediti (87,2%) non ha denunciato. Quasi il 63% dei medici ha riferito che nella propria sede non siano presenti sistemi di video sorveglianza.
Nel 55,3% dei casi non esiste un sistema di telesoccorso. Il 12,2% dei medici di guardia medica si fa accompagnare da qualcuno durante i turni per sentirsi più sicuro. Il 33,5% non ha nessuno che possa accompagnarlo ma preferirebbe non essere da solo. (ANSA).
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