Ornithos. Viaggio nel mondo ancestrale degli uccelli di Carlos Rivera Lauria.
L’artista argentino torna in Salento con un nuovo ciclo di opere d’arte.
Castello Aragonese di Otranto
15 luglio – 30 agosto 2022
Inaugurazione 15 luglio, ore 20.30.
La mostra sarà visitabile ogni giorno dalle ore 10:00 alle 24:00.
Disegnano la cifra peculiare della fase recente della sua ricerca; sono di varie dimensioni, talvolta anche monumentali, altre piccole e molto soavi, perché concepite con linguaggi e tecniche artigianali molto preziose, e si muovono con disinvoltura in diversi spazi – aperti e interni – alla ricerca di dialoghi muti, ma profondi, con gli osservatori. Hanno forme essenziali, anche ricercate nei loro efficaci profili. Sono i volatili che popolano le installazioni dell’artista spagnolo – ma direi anche salentino d’adozione – Carlos Rivera Lauria (Santa Fe, Argentina, 1951; vive e lavora a Madrid e Bilbao), che ora fanno tappa nel Castello Aragonese Otranto instaurando una connessione con gli spazi del maniero aragonese, relazionandosi con le stratificazioni storiche e murarie del castello attraverso una studiata progettualità.
Chi si immergerà nella piazza d’armi si sentirà sorvegliato dai volatili che si affacciano con elegante discrezione da una balconata per osservare il flusso di visitatori: è la prima installazione che compone l’itinerario di questa mostra di Carlos Rivera Lauria, nata per rinsaldare il suo forte legame con questa terra, la Terra d’Otranto, a cui è legato da affinità culturali che lo spingono a considerarla un crocevia autentico di culture e tradizioni, ben oltre ogni immaginario (e retorica) del pensiero turistico. Il volo è quindi una metafora della connessione tra i popoli, uno spazio semantico di dialogo tra le identità, in grado di garantire coesistenza delle differenze, che è un tema a cui Rivera Lauria si dedica con impegno da molti anni.
Carlos è un osservatore sistematico, ama la storia dell’arte e l’iconografia, conosce il significato primario di alcune immagini – dall’antico al presente, perché è un viaggiatore instancabile, anche quando ipotizza periodi di sosta –, d’altronde è un catalogatore delle stratificazioni di segni e significanti: in uno spazio riservato del castello ha installato una voliera di grande impatto. Va scrutata con attenzione, perché è densa di sfumature, di strati di materia che riescono a intercettare il desiderio del tatto, in un’unica dimensione che unisce progetto e spazio, scultura e contesto. Fluida è infatti la dimensione in cui si manifesta l’approccio processuale alla base della ricerca di Rivera Lauria, sempre in dialogo con i processi di lavorazione antichi ma anche con quelli contemporanei, in accordo con artigiani e professionisti di vari ambiti con cui di volta in volta instaura un dialogo.
L’artista torna così in questo nuovo viaggio in Puglia – nella terra del De Arte Venandi Cum Avibus di Federico II, ma anche dei grifoni e di altri animali fantastici che popolano le architetture, dal mosaico pavimentale di Otranto ad altri spazi, altre immagini – con un intervento insieme minimalista e denso di suggestioni e dall’afflato narrativo, così come tale è il suo approccio nel confronto con gli altri, sempre disposto al racconto, della propria ricerca e delle traiettorie imperscrutabili che compiono i suoi, i nostri, volatili.
La mostra, concepita con la produzione esecutiva di Giacomo Cazzato e la curatela di Lorenzo Madaro, in collaborazione e con il patrocinio del Comune di Otranto, è accompagnata da fotografie di Erika Ede.
Otranto, 14 luglio 2022
www.comune.otranto.le.it