Ospedale Covid a Bari: otto indagati tra cui imprenditori e un funzionario ed ex dirigente della Regione

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L’arresto di ieri del dirigente della Protezione civile regionale, Mario Lerario, ha suscitato scalpore tra l’opinione pubblica che da tempo assiste in Puglia ad una serie di presunti reati di corruzione. Il dirigente e’ stato sorpreso in flagranza dopo aver intascato una presunta tangente da 10 mila euro da uno degli imprenditori coinvolti nella costruzione della struttura Covid a Bari. Di questa mattina le perquisizioni da parte della nei confronti di sette persone, tra i quali imprenditori e il funzionario della Regione Puglia, Antonio Mercurio.

L’indagine della Procura di Bari, coordinata dal procuratore Roberto Rossi con l’aggiunto Alessio Coccioli, riguarda la realizzazione e l’allestimento della struttura per le maxi emergenze Covid, realizzata circa un anno fa nella Fiera del Levante di Bari. Su questa struttura più volte è intervenuta l’opposizione in seno alla Regione Puglia denunciando, a loro dire, lo spreco di denaro che poteva essere utilizzato diversamente per l’emergenza Covid 19. Le perquisizioni sono state eseguite dalla Guardia di finanza di Bari, su disposizione della Procura, nei confronti di Francesco Girardi di Acquaviva delle Fonti, Antonio Illuzzi di Giovinazzo, Luca Ciro Giovanni Leccese di Foggia, Donato Mottola di Noci, Domenico Tancredi di Altamura, Sigismondo Zema di Bari, tutti imprenditori e tecnici accusati di corruzione e turbativa d’asta.

Perquisito anche il funzionario regionale Antonio Mercurio di Grumo Appula, responsabile unico del procedimento per la realizzazione dell’ospedale Covid nella Fiera di Bari, indagato per turbativa d’asta e falso. L’inchiesta sull’ospedale riguarda la procedura di affidamento dei lavori e i costi di realizzazione, stimati inizialmente in circa 9 milioni di euro, poi lievitati a oltre 17 milioni. L’ospedale, la cui gestione è affidata al Policlinico di Bari, è stato realizzato un anno fa in 45 giorni all’interno di tre padiglioni della Fiera del Levante, requisiti nel novembre 2020 dalla Prefettura per accelerare l’iter, e contiene 152 posti di terapia intensiva e sub-intensiva Covid. L’arresto di Lerario è avvenuto dopo che la Procura ha raccolto numerose prove, come intercettazioni ambientali audio-video anche nella sua auto.

Antonio Carbonara

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