OSTUNIteatro: IL 24 GENNAIO IN PROGRAMMA “SHE’S A WOMAN” AL TEATRO PALAZZO ROMA

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Prosegue la stagione 2024 – 2025 del Teatro Palazzo Roma di Ostuni a cura del Comune di Ostuni in collaborazione con Puglia Culture. Per la sezione musicale “C’era una nota – storie di musica e di musicisti”, con la direzione artistica di Luca de Gennaro il 24 gennaio (inizio ore 21.00) sarà in scena un tributo a dodici grandi artiste donne che hanno segnato la musica con “She’s a woman” con Ezio Guaitamacchi, Andrea Mirò e Brunella Boschetti. Sempre per la rassegna musicale segue, a febbraio, il 7, (ore 21.00) “Charlie Parker: Bird Lives” con Cochi Ponzoni e Emilio Soana quintet.

 

Info:

SHE’S A WOMAN Tributo alle Regine della musica

TEATRO Palazzo Roma

Via Francesco Tanzarella Vitale n° 41

72012-OSTUNI

Info tel. 0831-1771087info@palazzoromaostuni.com

 

SCHEDA SPETTACOLO

SHE’S A WOMAN Tributo alle Regine della musica

Ezio Guaitamacchi, Andrea Mirò, Brunella Boschetti

Rassegna C’ERA UNA NOTA – Storie di musica e di musicisti / Direzione artistica di Luca de Gennaro

 

Cast

Ezio Guaitamacchi, Andrea Mirò, Brunella Boschetti

 

Descrizione

Tratto dall’omonimo libro di Ezio Guaitamacchi, lo spettacolo è un viaggio suggestivo, tra racconti, suoni e visioni, nelle vite e nelle canzoni di 12 grandi artiste donne. Le incredibili storie di Bessie Smith, Billie Holiday, Sara Carter, Joan Baez, Aretha Franklin, Janis Joplin, Joni Mitchell, Nico, Patti Smith ed Amy Winehouse (insieme ai loro brani più leggendari) unite da un ideale fil rouge narrativo per uno spettacolo unico, originalissimo che esplora i mille risvolti della femminilità. Scritto e narrato da Ezio Guaitamacchi (sul palco anche in veste di musicista) lo spettacolo conta sulla formidabile vocalità di Brunella Boschetti e sul talento di Andrea Mirò, polistrumentista, cantante e direttore musicale dello show.

Basato su un affascinante impianto musical-teatrale, lo spettacolo vive di momenti di narrazione e di recitazione arricchiti da proiezioni di immagini su un grande schermo alternati a segmenti in cui le protagoniste sul palco si trasformano nelle grandi “regine” di cui si raccontano le storie.

Dalla vicenda travagliata dell’Imperatrice del Blues, Bessie Smith, alla prima canzone femminista della storia (Single Girl, Married Girl) di Sara Carter, dalla tenace decisione di Billie Holiday di voler interpretare un brano antirazzista (Strange Fruit) a quella di Aretha Franklin di chiedere “rispetto” per tutte le donne di colore.

Dalle battaglie per i diritti civili di Joan Baez sino all’ecologismo ante litteram di Joni Mitchell passando dall’intraprendenza delle prime rocker come Janis Joplin o Patti Smith, in grado di misurarsi alla pari in un territorio “machista” come il rock and roll, al songwriting introspettivo e tormentato di Amy Winehouse, una che non aveva vergogna a cantare che “l’amore è un gioco in cui si perde sempre”.

Redazione

 

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