PRENDETEVI LA LUNA
Torna in Puglia, a grande richiesta, Paolo Crepet con il suo ultimo spettacolo teatrale, tratto dall’omonimo libro edito da Mondadori nel 2023.
Martedì 18 giugno 2024, ore 21 – Castello di Acaya, Vernole (Lecce)
Mercoledì 19 giugno 2024, ore 21 – Grottaglie (Cave di Fantiano)
Con il proseguimento, nel mese di giugno, della tournée della conferenza spettacolo «Prendetevi la luna», Paolo Crepet torna in scena anche in Puglia a grande richiesta, in due date organizzate da Aurora Eventi (in una produzione Charlotte Srl): il noto psichiatra, sociologo, educatore, saggista e opinionista torinese sarà in scena martedì 18 giugno, alle 21, al Castello di Acaya a Vernole (Lecce), e mercoledì 19 giugno, alle 21, alle Cave di Fantiano a Grottaglie (Taranto). La vendita dei biglietti, sul circuito ticketone.it, parte da lunedì 5 febbraio. Infotel: 328.351.94.02.
Lo spettacolo, che trae spunto dall’omonimo libro edito da Mondadori, prosegue dunque il suo nutrito tour, dopo il successo degli ultimi appuntamenti, che hanno fatto registrare dovunque il tutto esaurito. «Incontro tanta gente, e mi chiedo che cosa possono volere da me», racconta Crepet. «Certamente una guida, una speranza, forse perfino una luce che accende i cuori di giovani e meno giovani. C’è sete e fame di parole, di pensiero. Cercano un’eresia in un mondo codificato. Non posso che dire loro ciò che mi sono ripetuto per anni lungo il corso della mia vita: “prendetevi la luna”. Siate ambiziosi, cercate la vostra unicità. Bisogna avere la fronte alta e continuare a sognare. Il pericolo è nella bonaccia delle emozioni, nella rassegnazione, è in chi semina accidia e smarrimento, come se fosse la regola del più aggiornato marketing dell’esistenza. Opporsi a tutto questo è il mio desiderio, la mia missione, la ragione per cui continuo a peregrinare nelle piazze e nei teatri. Cerco libertà, passione, coraggio. Il resto è noia».
In «Prendetevi la Luna» Paolo Crepet tratta i temi a lui più cari, come l’educazione, la scuola e la famiglia, con un intento chiaro: fornire uno strumento per orientarsi oltre la coltre di nubi che oscurano la luna, ovvero la speranza. Per questo dice ai giovani (e anche a chi non lo è più) di prendersi la luna. «”Prendetevi la luna” – prosegue il sociologo – non è un consiglio, ma una suggestione. Non vale solo nei momenti difficili, ma anche in quelli di gioia, o quando si tende più alla rassegnazione che all’esaltazione. La luna è lì apposta, scompare e ricompare: proprio perché se ci fosse sempre, sarebbe banale. Funziona come il desiderio, che implica il cercar le stelle proprio quando non ci sono, o si teme siano nascoste da qualche parte dell’universo. Oggi più che mai siamo catturati dal presente e ce lo siamo fatti bastare, forse atterriti per ciò che potrebbe essere alle porte o per sazietà di quanto possediamo».
redazione