Parco archeologico di San Pietro: domani, ultimo appuntamento con “Untitled, 2020”
Domani, martedì 4 agosto alle ore 20.30, nel Parco archeologico di San Pietro, adiacente al complesso di Santa Scolastica a Bari, si terrà l’ultimo appuntamento con la manifestazione “Untitled, 2020” promossa dalla Città metropolitana di Bari e realizzata dall’associazione culturale Daido. Nove appuntamenti con il racconto dell’arte contemporanea, partiti il 7 luglio scorso, e che hanno registrato, ogni sera, il tutto esaurito.
Si tratta della proiezione di UMANO, NON UMANO (1969) di Mario Schifano, quello che da molti viene indicato come il gioiello più luminoso del cinema sperimentale italiano che vede fra gli intepreti note figure iconiche dell’epoca come Carmelo Bene e Mick Jagger, Keith Richards e Alberto Moravia.
Umano non umano è sicuramente il più famoso film della Trilogia per un massacro di Mario Schifano. Gli altri due film sono il precedente Satellite del 1968 e Trapianto, consunzione e morte di Franco Brocani anche questo del 1969.
Il film di Schifano è composto da vari strati che si amalgamano senza differenziarsi davvero tra di loro, è un pot-pourri circolare in cui non c’è un primato etico o estetico di una parte nei confronti dell’altra, e ogni componente scorre all’interno di una durata-flusso in cui lo spettatore è fortemente convocato ad immergersi, per partecipare al moto interno, alla danza dei pezzi che si srotolano l’uno sull’altro.
La serata sarà introdotta da Francesca Romana Recchia Luciani, docente universitaria.
L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti.
TRAMA
UMANO NON UMANO
Giovanni, dopo avere assistito alla proiezione di un film di Godard e di alcune scene tratte da opere del medesimo, si avvicina allo schermo e lo lacera. Il critico cinematografico Adriano Aprà espone alcune sue idee sulle funzioni del cinema nella società. Al centro di Roma, in piazza Colonna, sono raggruppati degli operai dell’Apollon in manifestazione; uno di essi, fuori campo racconta il perché e le difficoltà della lunga occupazione della loro fabbrica. In ambiente borghese si sta svolgendo un banalissimo party; ma non si odono le voci dei partecipanti. Lo scrittore Moravia passeggia solitario in riva al mare; quindi pronuncia parole inglesi incomprensibili per la massa. Di nuovo si assiste alla pacifica manifestazione degli operai dell’Apollon e si ascoltano altri particolari sulle difficoltà dell’occupazione e sulle manovre compiute dal padrone per volgere a proprio interesse una situazione fallimentare. Un ragazzo cerca di stringere a sé la propria innamorata; questa rifiuta e lui la picchia; riprendono il cammino senza che si sia ascoltato il perché della loro lite e se sia avvenuta la riconciliazione. Immagini confuse del Vietnam rompono la sequenza di questo materiale a noi quotidiano. Due amanti si voltolano banalmente in un letto. Il poeta Sandro Penna viene intervistato e, tra una lamentela e l’altra sui suoi acciacchi, legge brani meno noti delle sue poesie. Una ragazza abbondantemente discinta si dimena sullo schermo e si sovrappone idealmente a se stessa più volte. Un contadino dipinge falce e martello sul suo campo vuoto. A Piazza San Giovanni, per uno sciopero di solidarietà con gli operai dell’Apollon, si raccolgono migliaia di manifestanti ai quali parlano – non uditi e non ascoltati – oratori dei sindacati e dei partiti.
Bari, 3 agosto 2020