Questa mattina, su proposta dell’assessore ai Lavori pubblici Giuseppe Galasso, la giunta comunale ha approvato il progetto preliminare del “parco della Rinascita”, il parco polifunzionale che sorgerà nell’area bonificata della ex Fibronit.
L’importo dei lavori, come da progetto, ammonta a 14 milioni 945mila euro.
“Quello di oggi è l’atto ufficiale con cui inizia il lungo viaggio che ci porterà a realizzare il grande parco della Rinascita nell’area della ex Fibronit – spiega l’assessore Galasso -. Con questo primo livello di progettazione siamo pronti a partecipare a qualsiasi tipo di bando o finanziamento che ci permetta di realizzare il parco. Il progetto è già organizzato per stralci, in modo che si possa procedere a seconda dei fondi che riusciremo ad intercettare. Quello di oggi è un passaggio fondamentale perché da oggi disponiamo del documento che disegna concretamente il futuro di quell’area, indicando con chiarezza gli interventi previsti che chiunque si troverà alle prese con l’amministrazione di questa città nei prossimi anni sarà tenuto a realizzare. Siamo soddisfatti del lavoro svolto e del contributo che i cittadini hanno offerto durante tutta la fase di progettazione, perché quest’opera è innanzitutto dei cittadini e della città che attende da anni un risarcimento ambientale e simbolico per le troppe vittime dell’amianto nella zona della ex Fibronit. La nascita del parco sarà anche il frutto delle battaglie condotte per anni dalle associazioni ambientaliste e da una donna, Maria Maugeri, che nella nostra città è stata simbolo dell’impegno a tutela della salute pubblica e dell’ambiente. A lei dedicheremo un’area del parco”.
Il progetto approvato presta la massima attenzione alle condizioni di contesto, ricercando il più stretto rapporto con la città. Su via Caldarola sono state previste quattro porte di accesso al parco, cercando, per quanto possibile, di annullare la linearità delle pareti che delimitano l’area verde. Su via Amendola, oltre alla sede della linea ferroviaria, è stato previsto un ponte di attraversamento che arriva fin dentro il parco rappresentandone di fatto il quinto ingresso.
Il percorso partecipativo ha rappresentato un momento importante di confronto con diversi soggetti della città e in particolare con il Comitato “ex Fibronit” che, unitamente agli organi tecnici e istituzionali e ai progettisti incaricati, ha fattivamente collaborato alla gestione della fase di progettazione partecipata giungendo a “spazializzare” le esigenze e i desideri espressi dalle varie componenti della cittadinanza intervenute.
Il percorso partecipativo
4 sono le aree tematiche affrontate:
- a) valenza simbolica parco;
- b) qualità dell’ambiente;
- c) attività ricreative e benessere;
- d) sicurezza e fruibilità.
Ipotesi di realizzazione secondo lotti di intervento
Il progetto è stato suddiviso in lotti funzionali, finalizzati ad ottimizzare il processo di esecuzione e di completamento delle singole parti d’opera.
- lotti n.1-2-3: sedime interno “Parco della Rinascita”
- lotto n. 4: demolizione e ricostruzione capannone ex Bricorama,
- lotto n. 5: realizzazione passerella ciclopedonale scavalca-ferrovia, di collegamento tra il Parco della Rinascita e via Amendola E STAZIONE FERROVIARIA RFI E FSE CAMPUS
- lotto n. 6: sistemazione viabilità contermine – via Caldarola
Gli ambiti di progetto
Il cantiere della bonifica ha restituito aree fruibili e aree non fruibili, quantomeno nell’immediato, e un muro di contenimento in cemento armato che si sviluppa lungo tutto il perimetro del parco. Un’opera che permette un’elevata sicurezza nel tombamento degli inerti contaminati ma che isola e separa visivamente il parco dalla città.
– Le aree fruibili
Le aree fruibili, pari a 43.385 metri quadri, raggruppano tutte le funzioni che il parco intende offrire. Le radure presenti rappresentano delle “piazze” collegate da un percorso pedonale che attraversa longitudinalmente il parco.
Le funzioni accolte in questa parte del parco sono legate alle attività di fruizione: lo spazio per i bambini, l’area dei concerti e degli eventi, le aree per gli animali da affezione, i luoghi dello sport – tennis, bocce, basket, calcetto -, l’area del gusto, infine gli orti sociali. Luoghi ricostruiti nelle forme compatibili con la normativa generale e con le impostazioni gestionali, nell’intento di garantire una complessiva vitalità e attrattività del parco, nel rispetto delle prerogative ambientali e di contesto.
Le funzioni sono messe in relazione tra di loro con un percorso pedonale che le attraversa e che le collega con le porte di entrata 1 e 2.
In queste aree si alternano pavimentazioni in pietra, in terra stabilizzata e spazi erbosi. Gli alberi sono posati in vaso, raggruppati per creare zone di ombra e di riposo. Nelle aree fruibili, subito dopo l’area eventi, è stata collocata la discesa del ponte, che scavalca il sedime ferroviario, e che collega il parco con via Amendola. Lungo il percorso pedonale l’area fruibile in adiacenza al fabbricato “Bricorama” si restringe notevolmente e viene assicurata la continuità con l’altro spazio di fruibilità attraverso una passerella pedonale rialzata, un ponte in legno di collegamento che ha un sistema di aggancio statico in rilevato. Oltre, sono stati inseriti gli orti sociali, le aree sportive e dello street food.
Le aree fruibili contengono anche l’immobile “ex Bricorama” dove si prevede di poter collocare una serie ulteriore di funzioni, culturali, museali e/o commemorative.
Per esso si è formulata una ipotesi di progetto e si è optato per una demolizione e ricostruzione piuttosto che per una ristrutturazione, con una composizione architettonica che possa permettere un uso efficiente in termini energetici, di sostenibilità ambientale e di fruibilità.
– Le aree “non fruibili”
Con questo termine si intendono quelle aree non immediatamente fruibili e che dovranno essere sottoposte a un periodo di attività di monitoraggio ambientale, per la verifica di eventuale presenza in atmosfera di sostanze volatili di amianto.
Un periodo comunque indispensabile per una crescita armonica della massa arborea collocata in queste aree. Dette aree di “forestazione urbana” saranno interessate principalmente da alberature autoctone del paesaggio pugliese. In queste aree la scelta delle specie vegetali di progetto è finalizzata essenzialmente alla creazione di veri “boschi urbani”, dove si potrà in futuro passeggiare e gustare l’ombra e il verde.
Il muro di recinzione perimetrale lungo via Caldarola
La tecnica di bonifica in sopraelevato impone la presenza di una parete in cemento armato, ad altezza variabile, che si sviluppa lungo via Caldarola per circa 850 mt e a cui si aggiungono altri 100 mt per la parte della strada collocata sotto il ponte di San Pio, in linea d’aria quasi un chilometro di muro. L’intero sviluppo murario è stato trattato come sostegno per un’opera di architettura del verde che tende a coprire la massa muraria in cemento armato, un verde che si rapporta con la città diventando un segno di riconoscibilità del luogo e dello spazio. La tecnica del muro verde prevede l’impiego di piante con crescita ascendente e discendente, fontane verticali.
Criteri impiantistici
Il parco sarà dotato di tutti gli impianti tecnologici necessari per il suo utilizzo: illuminazione ordinaria, d’accento e di sicurezza; impianti di comunicazione e di segnalazione (controllo accessi; antintrusione; TVCC); reti idriche (irrigua, antincendio, idropotabile); impianti per il drenaggio, lo smaltimento e il recupero delle acque piovane; impianti in dotazione alle utenze civili a servizio del parco urbano. Saranno previste inoltre tutte le predisposizioni di passaggio per usi esterni al parco. Tre aspetti sono stati presi in considerazione in modo particolare: il sistema di irrigazione delle masse arboree previste, il sistema di illuminazione e quello di videosorveglianza, quest’ultimi due in analogia a quanto si sta realizzando sulle aree verdi della citta.
Ufficio stampa Comune di Bari
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