Bari, 7 apr.- <L’Intersindacale medici Puglia (S.M.I. – SNAMI -SIMeT -C.G.I.L. Fp Medici -UGS Medici) prende atto della apertura da parte delle ASL della campagna di vaccinazione anticovid con l’ingresso in campo di tutti i medici di medicina generale e il coinvolgimento, finalmente, dei tanti medici di famiglia che hanno dato la propria disponibilità a vaccinare negli Hub e nei centri vaccinali fuori dei propri ambulatori e al di là degli orari standard per l’assistenza dedicata ai propri pazienti>così in una nota congiunta l’Intersindacale medici Puglia.
<Unica reale preoccupazione: la partenza organizzativa e la sicurezza sui posti dove il medico e il paziente si incontreranno ! Siamo sicuri che l’Asl saprà dare il massimo delle garanzie per la tutela e la riuscita di questa importante operazione di prevenzione anticovid perché pur avendo chiesto la convocazione del CPA (Comitato Permanente Aziendale) non è stato possibile, come per legge, contribuire anche a migliorare la proposta di servizio e di sicurezza per il medico di famiglia vaccinato e il suo paziente attraverso un confronto costruttivo>.
<L’Intersindacale medici nella sua azione, di questi mesi, ha sempre garantito tutta la categoria dei medici di medicina generale e i loro pazienti, al di fuori di logiche privatistiche o strumentali dicendo no ad esempio alla obbligatorietà dei tamponi molecolari ai propri pazienti che vedono tutt’ora il parziale servizio offerto ai cittadini in quarantena attraverso la piattaforma GIAVA.>
<I medici di medicina generale garantiranno comunque un servizio pubblico, che pur legato ad un impegno sanitario in convenzione, sarà gestito e risolto dall’ingresso nella campagna vaccinale degli stessi medici di famiglia, che qualcuno ha prima denigrato e poi tentato di isolare in un’ottica di politica purtroppo frazionista invece che inclusiva>.
L’Intersindacale medici continuerà ad essere il punto più serio è qualificato della medicina del territorio chiedendo fin da ora di aprire un tavolo istituzionale di lavoro, programmazione e rilancio della funzione della assistenza a domicilio del malato cronico e della disabilità. Chiediamo nel frattempo il rafforzamento del servizio delle USCA e la tutela della sicurezza dei medici e operatori che ci lavorano, la riduzione della burocrazia che ci impedisce di svolgere in pieno la funzione di medico e il rafforzamento della specialistica ambulatoriale della medicina territoriale> conclude la nota.