COMUNICATO STAMPA
PASCAZIO FIM CISL: LA BOSH DI BARI IN GRANDI DIFFICOLTA’ A CAUSA DI UNA EVOLUZIONE DEL SETTORE TROPPO VELOCE
La crisi del settore auto ha provocato pesanti ripercussioni in particolare nell’indotto della Puglia, oramai da parecchi anni. Nella zona industriale di Bari un colosso come la Bosch sta attraversando una fase di reale difficoltà dovuta all’evoluzione più tosto veloce che la motorizzazione sta avendo.
Basti pensare che dal 2035 la Commissione Europea puntando ad una riduzione della CO2 del 55% ha decretato lo stop alla circolazione di auto a combustione, consentendo solo la messa in commercio di veicoli elettrici e ibridi.
“Il tutto- spiega Donato Pascazio segretario generale della FIM Cisl Bari – comporta una notevole riduzione dei volumi nel settore del diesel piuttosto evidente infatti dal 2017 ad oggi ha perso circa il 70% dei volumi con conseguenze sull’occupazione. Grazie all’insistenza dei sindacati e al monitoraggio continuo l’azienda riferisce di un investimento di 21 milioni di euro che porterebbe lo stabilimento di Bari all’avvio della produzione di componentistica della eBike di 3^ generazione, destinata al mercato di massa consumer oltre al potenziamento della generazione 4 destinata al mercato di alta gamma.”
Il tutto occuperà un’ulteriore forza lavoro pari a 100 unità. È chiaro che questo non risolve il problema di Bosch Bari, come è chiaro che non si potrà arrivare ad un grande prodotto che possa colmare tutti gli esuberi.
“Il nostro impegno – conclude Pascazio – sarà come sempre, quello di monitorare affinché Bosch Bari non diventi più un problema ma un’opportunità con tanti piccoli investimenti magari diversificati tra loro che possano dare serenità e prospettive a tutti i dipendenti che da molto tempo continuano a perdere salario.”