Venerdì 15 dicembre, alle 21, prosegue «Around Jazz», la stagione musicale 2017-2018 del Teatro Forma di Bari (via Fanelli 206/1): sul palco uno degli artisti fenomeno del momento, il cantautore e pianista americano Peter Cincotti, che presenterà il suo quinto e nuovo album, Long Way From Home, pubblicato il 13 ottobre 2017. La data barese del Forma è già “sold out”, ma l’artista americano sarà in concerto in Puglia anche sabato 16 dicembre a Trani, per il Festival “Jazz e Dintorni” al Cinema Teatro Impero, mentre domenica 17 dicembre si sposterà adAlberobello, dove si esibirà a partire dalle 21al Cinema Teatro dei Trulli (via Ungaretti 26), nell’ambito dell’Unesco Jazz Festival (biglietti su bookingshow.it e in tutti i punti vendita ufficiali).
Dategli 88 tasti, una panca e un microfono e lui può portarvi ovunque: quando Cincotti si siede al piano è come se avesse il mondo tra le dita. Di giorno a scuola e di notte nei club, il pianista newyorchese viene scoperto giovanissimo da Phil Ramone, che produce il suo omonimo album d’esordio (2003). Disco che raggiunge in brevissimo tempo la prima posizione nella classifica jazz Billboard,rendendo l’allora ventenne americano con origini italiane il più giovane musicista e cantautore a raggiungere quel risultato.
Da allora sono passati quattordici anni e nella storia di Cincotti si sono susseguite grandi collaborazioni, come quelle con Andrea Bocelli e David Guetta, tre album di successo (tra cui East of Angel Town, prodotto dal vincitore di 16 Grammy Awards, David Foster) e hit di popolarità mondiale come Goodbye Philadelphia.
Scritto, arrangiato e prodotto da lui stesso, il nuovo disco Long Way from Home contiene 12 tracce in cui il musicista mescola con naturalezza pop, rock, blues e jazz, nel suo stile unico ed inconfondibile. Si tratta, dunque, del suo album più personale mai realizzato, e rispetto ai lavori precedenti incorpora un pianoforte più ritmico giocando con una piega pop. «Ogni volta che andavo a dormire – spiega lo stesso Cincotti –, una nuova canzone mi appariva in sogno. Così mi svegliavo e scrivevo. Diverse tracce di questo album sono state composte in questo modo. Sono arrivato ad un punto in cui non mi sembrava di comporre, ma di scrivere quello che percepivo essere già lì».
redazione