“Piano Taranto”, chieste le dimissioni al ministro dell’ambiente Sergio Costa

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Una veduta aerea dello stabilimento dell'Ilva di Taranto, 2 ottobre 2013. ANSA/UFFICIO STAMPA QUESTURA DI TARANTO ++ NO SALES, EDITORIAL USE ONLY ++

(ANSA) – TARANTO, 05 MAR – “Apprendiamo che, contemporaneamente alla chiusura di due scuole e l’interdizione della Salina Grande della città di Taranto, il ministro dell’Ambiente Costa invita a non creare allarmismi su aumento di inquinamento da diossina riportato da alcune associazioni, perché prima si dovrebbero avere dati scientifici e poi prendere eventuali decisioni. Caro ministro Costa, se questo è il suo approccio le chiediamo immediatamente di dimettersi e tornare a fare il carabiniere”. Lo scrivono cittadini, associazioni e movimenti aderenti al ‘Piano Taranto’ in una lettera aperta al ministro dell’Ambiente Sergio Costa. “In un Paese normale – aggiungono – un governo che si presenta come ‘cambiamento’ avrebbe fatto qualsiasi cosa per porre rimedio a tutto ciò, e invece ci troviamo punto e a capo, con garanzie ai nuovi acquirenti per ulteriori quattro anni fino al 2023, con tanto di scudo penale”.

 

 

ansa

redazione

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