Prosegue la programmazione della XXXIII edizione di Time Zones, che da giovedì 1 a domenica 4 novembre si sposta all’Auditorium Vallisa con ben 7 concerti, tutti realizzati da musicisti di differente estrazione artistica ma con il pianoforte al centro delle loro composizioni.
Giovedì 1 Novembre
GARETH SAGER
Gareth Sager è un polistrumentista, compositore e compositore di Edimburgo, membro fondatore della mitica band post-punk The Pop Group, ma anche del gruppo di artisti d’avanguardia jazz/art pop Rip Rig & Panic e dell’indisciplinato gruppo rock dal nome Head e di stanza a Bristol. Laborioso collaboratore e prolifico artista solista, Sager è stato una forza instancabilmente irrequieta e versatile (non solo) dell’era post-punk grazie a una dinamica carriera di eccezionale originalità.
Presenza vitale sia nell’incarnazione originale del Pop Group che nella successiva formazione, Sager rimane la base principale in uno dei gruppi più evolutivi e antagonisti del post-punk. Il suo approccio disinibito alla strumentazione come pianista, chitarrista, sassofonista e clarinettista per tutta la vita, nonché il suo astuto uso dell’elettronica nel materiale recente continua ad ispirare le bande più radicali del momento. In questo ruolo iconico Sager ha anche goduto di un vivace ciclo creativo con Rip Rig & Panic accanto a nomi come Neneh Cherry e Andrea Oliver.
Sager ha anche fatto nascere gli Head, cambiando nuovamente il suo lavoro e perseguendo una forma disordinata di folksong sotto l’influenza di The Pogues, Captain Beefheart e delle tradizionali ballate della sede di Sager per molti anni, Bristol. È stato anche impegnato in numerose collaborazioni con il poeta punk scozzese Jock Scot, incluse le regolari esibizioni dal vivo al Fringe Festival di Edimburgo e la pubblicazione del disco Caledonian Bluesper la Invada Records di Geoff Barrow. Accanto al suo lavoro con Scot, Sager ha partecipato alle esibizioni dal vivo e le registrazioni con i Nectarine No 9 di Davey Henderson.
Nel 2017 Sager ha presentato la sua forma di reinvenzione con “88 Tuned Dreams”, un album autoprodotto di improvvisazioni melodiche classiche. Si tratta di quattordici opere per pianoforte, straordinarie invocazioni a bassa voce per uno dei pionieri ed esploratori più imprevedibili del post-punk. Un anno dopo, nel 2018, Sager ha annunciato un nuovo album dal suo ultimo progetto, Gareth Sager e The Hungry Ghosts. Dieci straordinarie tracce di suono funk e avant-punk.
Venerdì 2 Novembre
BABY DEE
Performer transgender, pianista, orso arpista, gatta fisarmonicista, artista di strada, ex organista di chiesa, cantante, membro della band di Marc Almond e dei Current 93, collaboratrice di Bonnie Prince Billy, Larsen, Andrew W.K., Antony and The Johnsons: questa e altre ancora le incarnazioni di Baby Dee, artista poliedrica e inafferrabile, classe 1953, originaria di Cleveland. Le sue tante anime e le più disparate esperienze di vita sono condensate nella musica che scrive e nelle canzoni che interpreta: poetiche, ironiche, struggenti e graffianti.
L’ultimo album di Baby Dee è del 2015, si intitola “I am stick” ed è uscito sull’inglese Tin Angel Records. Dee l’ha definito un “road album”, musica da viaggio che va dappertutto toccando sentimenti come l’amore, il dolore, la mancanza di vergogna, la stupidità e la tranquillità.
Vi hanno collaborato Christina De Vos, Colin Stetson e una band formata da Alex Neilson (batteria) Joe Carvell (Basso) Victor Herrero (chitarra) Jordan Hunt (archi).
Venerdì 2 Novembre
DANIELA MASTRANDREA
È nata nella città d’arte di Gravina in Puglia nel 1981. A 7 anni comincia lo studio del pianoforte e a 9 anni compone i suoi primi pezzi. Nel 2003 si diploma in pianoforte presso il Conservatorio di musica “Nino Rota” di Monopoli. È vincitrice di diversi concorsi Internazionali di Composizione: nel 2015, con il brano “Luci e Ombre” (pubblicato da Editrice Rotas) dove si aggiudica il 1° premio assoluto della giuria tecnica, oltre a quello della giuria popolare; nel maggio 2012, 3° premio con il brano “Ridi”; nel dicembre 2010, con il brano “Indesiderabile Tenerezza”, dove oltre ad aggiudicarsi il premio della giuria, conquista anche quello del pubblico.
Nel 2017 vince la 1ª edizione del Web Talent V.I.T.A. promosso da Believe Digital e Zimbalam Italia, aggiudicandosi una produzione discografica. Nel 2018 le viene conferito il Premio Argojazz come Miglior Lavoro Musicale per la 15ª edizione del Festival Argojazz 2018. Nel 2005 il suo primo CD per piano solo “Volo di Gabbiani”, che raccoglie musiche da lei composte tra gli 11 e i 18 anni. Nel 2016 il suo CD dal titolo “Fluide Risonanze” (Ed. Odos Servizi S.c.p.l.) da lei composto, arrangiato ed eseguito in quartetto (flauto, violino, violoncello e pianoforte). Nel 2017 il suo SINGOLO dal titolo “GAME OVER” da lei composto ed eseguito per pianoforte solo. Nel 2018 “Lo Specchio”, il suo nuovo lavoro per pianoforte solo.
Sabato 3 Novembre
CHARLEMAGNE PALESTINE
Charlemagne Palestine è tra le voci più originali e autorevoli tra i compositori che consolidarono il mito della “Downtown New Music Scene” nella New York degli anni ’70, pioniere e profeta “irregolare” del minimalismo assieme a Terry Riley, Steve Reich, La Monte Young, Pauline Oliveros e il primo Philip Glass. Vedere questo musicista dal vivo è un’esperienza incredibile proprio per la ricerca del suono, che, nella dimensione concertistica può erompere in tutta la sua fisicità, senza intermediari, direttamente dalla fonte all’ascoltatore, che viene totalmente immerso nella musica, godendo e comprendendo appieno le geniali intuizioni di questo compositore. Sono leggendarie le sue esecuzioni al pianoforte imperniate sulla tecnica dello “strumming”, che sollecita l’uditorio ad entrare in sintonia con curvature musicali e presenze di armonici in continua evoluzione. Anche lo stile delle performance di Palestine è fondamentalmente ritualistico (per anni in viaggi di ricerca sugli antichi costumi tribali e alle pratiche sciamaniche), infatti, usa circondare sè stesso ed il pianoforte con animali di pezza, i quali gli danno la consapevolezza di vivere il presente, mano a mano che, durante l’esecuzione entra quasi in trance.
Sabato 3 Novembre
MAURIZIO ZACCARIA
Nato a bari nel 1982, si è diplomato con dieci lode e menzione d’onore presso il Conservatorio ”N. Piccinni” sotto la guida del maestro Gregorio Goffredo. Ha partecipato a numerosI festival musicali e masterclass di interpretazione pianistica dirette dai Maestri Joaquin Achucarro, Marisa Somma, Roberto Cappello, Christian Zacharias e François-Joël Thiollier. Ha seguito studi di perfezionamento con il M° Nelson Delle Vigne Fabbri (presso l’Ecole Normale de Musique ”Alfred Cortot” di Parigi) e con il M° Benedetto Lupo.
È stato premiato in numerosi Concorsi Nazionali e Internazionali: finalista al Festival Nazionale di Castrocaro Terme, al Festival Internazionale Eugenio Musik di Osnabruch-Germania e recentemente al concorso internazionale S. Thalberg di Napoli, con ampi consensi della critica.
Vincitore del 1° premio assoluto al 5° Concorso Nazionale ”Euterpe” e del 11° Concorso Nazionale Pianistico ”Citta’ di Casamassima”; 1° premio al Concorso Europeo ”Argento”di Gioia del Colle, nella sezione ”musica da camera”; Premio speciale “Mediterraneo” al concorso internazionale “San Nicola” di Bari.
Domenica 4 Novembre
ALESSANDRA CELLETTI
ALESSANDRA CELLETTI
Alessandra Celletti nasce in ambito prettamente classico, ma le sue esperienze musicali e artistiche si moltiplicano con improvvise deviazioni in un ambito musicale e creativo molto personale; lontana dalle etichette, difficilmente catalogabile nei cliché preesistenti, il suo unico e imprescindibile centro gravitazionale è il pianoforte. Esordisce discograficamente nel 1994 con il lavoro “Les sons et les parfums”, dedicato alle musiche di Debussy, Ravel e Satie; dal 2006 Alessandra si impone anche come autrice con il lavoro “Chi mi darà le ali”, ma rimane anche apprezzata interprete di un vasto repertorio che include composizioni di Janáček, Gurdjieff/De Hartmann, Scott Joplin e Philip Glass. Nel 2007 pubblica “The Golden Fly”, sedici composizioni originali per piano, seguito, nel 2008 da “Way Out”, nel quale le sonorità del pianoforte, con naturalezza ed equilibrio, si fondono alla forza ritmica della batteria.
Molte le collaborazioni: dall’artista concettuale svedese Paulina Wallenberg Olsson al sassofonista Nicola Alesini, al compositore inglese Mark Tranmer (aka GNAC) con il quale ha pubblicato l’album “The Red Pages”. Il libero movimento dei suoni ha anche reso possibile l’incontro tra Alessandra Celletti ed uno dei massimi esponenti della musica elettronica sperimentale contemporanea, Hans Joachim Roedelius con il quale, nel 2009 per l’etichetta nord americana Transaprency, ha composto l’album “Sustanza di cose sperata”; in contemporanea usciva anche “Alessandra Celletti plays Baldassarre Galuppi”, album dedicato all’autore veneto del settecento. Nella primavera del 2015 l’Istituto Luce ha prodotto il documentario “Mio duce ti scrivo” che racconta l’incredibile epistolario tra tanti italiani e il duce Benito Mussolini durante il ventennio della dittatura; la colonna sonora originale è stata affidata ad Alessandra Celletti.
Nel corso del 2016 Alessandra Celletti si è concentrata sul progetto “Working on Satie” insieme all’artista figurativo Onze. Il lavoro nato come omaggio al compositore francese e inizialmente pensato solo come esperienza dal vivo, è diventato un cd e dvd che sono stati pubblicati in concomitanza con il debutto (sold out) al Romaeuropa Festival. Il 2018 inizia con la composizione della colonna sonora del documentario “Nel nome di Antea” per l’Istituto Luce con la regia di Massimo Martella, dedicato alla storia delle opere d’arte durante la seconda guerra mondiale, mentre Alessandra Celletti rivolge la sua attenzione ancora una volta al mondo musicale di G.I.Gurdjeff con il suo ventesimo album, “Sacred Honey”.
Domenica 4 Novembre
JOZEF VAN WISSEM
Jozef van Wissem è un compositore, liutista e musicista minimale. Considerato il Burroughs della musica, dato l’utilizzo della tecnica del “cut-up” su spartiti musicali medievali e quindi conosciuto per il suo approccio punk ad uno strumento classico quale il liuto. Van Wissem grazie alla sua sperimentazione, condivisa con il pubblico per la prima volta nel 2000, ha dato nuova vita, estrema, destrutturata, a quella che è la musica rinascimentale e barocca, pur conservando l’eleganza dell’armonia. Una sorta di classismo di scuola Throbbing Gristle.
Il suo estremo talento è stato richiesto da uno dei registi e musicisti sperimentali contemporanei più accreditati, Jim Jarmush, l’uomo che ha elevato il DIY ad incredibili livelli pop, nell’accezione più positiva del termine. La loro collaborazione nasce nel 2012 con l’album Concerning the Entrance into Eternity, prodotto dalla Important Records. Collaborazione duratura che si sviluppa in un capolavoro quale la colonna sonora dell’ultimo film di Jarmush “Only Lovers Left Alive”, che diventa un vero e proprio album e lo porta a vincere il Cannes Soundtrack Award nel 2013. Ma la collaborazione con Jim Jarmush non è l’unica e la più importante. Jozef, gode di un’importantissima unione artistica con uno degli artisti industrial più affermati: Maurizio Bianchi; pubblicando l’album Das Platinzeitalter, prodotto dalla Incunabulum Records.
La sezione del festival denominata Piano Zones prosegue poi giovedì 8 novembre al Teatro Van Westerhout di Mola di Bari con le performance di Mauro Sabbione ed Alex Maguire, mentre venerdì 9 saranno di scena il messicano El Gabinete e Mattia Vlad Morleo.
redazione