“Prima di buttare alle ortiche una intera piattaforma vaccinale che potrà servire oggi per SARS-CoV-2, come ieri è servita per Ebola e domani per chissà quale altro mostro, pensiamoci bene“.
Si conclude così il lungo post su facebook di Pierluigi Lopalco, assessore alla sanità della Regione Puglia. L’invito a vaccinarsi scaturisce sicuramente dalle polemiche circa taluni vaccini, soprattutto l’Astrazeneca per il quale ci sono state sospensioni circa la somministrazione per il pericolo di trombosi, quest’ultimi casi davvero molto rari nel mondo da non destare preoccupazioni. In tanti hanno rifiutato in questi giorni il vaccino Astrazeneca, fermando di fatto il piano vaccinale in Puglia che procede, pur con non pochi problemi.
Lopalco fa un passo indietro nel tempo citando due importanti scopritori di vaccini: “sono gli anni ’50, la poliomielite impazza, la corsa al vaccino ha un valore quasi pari alla corsa allo spazio. Sulla scena scientifica appaiono due grandi, Jonas Salk e Albert Sabin. Salk percorre con successo la strada del vaccino a virus inattivato. Sabin mette a punto un vaccino a virus vivo attenuato. Due approcci diversi, due invenzioni che entrano subito in contrasto.Salk è più solidale al sistema e ottiene subito consenso politico, fondi per la ricerca e supporto dalle grandi aziende farmaceutiche. Sabin per concludere la sperimentazione del suo vaccino deve andare in Russia (!).Salk, ed il suo vaccino a virus ucciso sembra aver vinto la competizione, ma avviene un imprevisto. Una piccola azienda che ha acquistato il brevetto, la Cutter, produce un grosso lotto di vaccino in cui l’inattivazione del virus non avviene completamente e causa l’innesco di una epidemia di poliomielite nei vaccinati. Quello che passerà alla storia come l’incidente Cutter decreterà la fine (momentanea) del vaccino di Salk. Nel frattempo Sabin ha concluso la sua sperimentazione in Russia e il suo vaccino (senza brevetto!) inizia ad essere utilizzato in tutta Europa, Italia compresa. La corsa allo spazio la vince Sabin. Grazie al vaccino di Sabin il virus della polio è quasi estinto. Il vaccino di Salk è stato completamente riabilitato (è quello che si usa ormai in tutto i continenti che hanno ormai eliminato la polio, Europa compresa).
Un richiamo al passato che sembra ripercorrere le fasi di questi mesi intorno ai vaccini anti Covid 19.
“Oggi stiamo per decretare, in piena pandemia, la morte dei vaccini a DNA per via di un evento avverso che ha una possibile incidenza di 1-4 casi per milione di vaccinati. A fronte di un rischio di infezione nella stessa fascia di età di 33.450 casi per milione. Un rischio da 10 a 30mila volte superiore. Un particolare non da poco: il vaccino di Sabin presentava, fra i vaccinati, un evento avverso grave, la paralisi post-vaccinale, in 1 caso ogni 600.000 prime dosi. Ma nessuno ha mai messo in dubbio il rapporto rischio-beneficio di quel vaccino, che è stato usato in Europa fino al 2000.La polio è stata sconfitta grazie al vaccino di Sabin, quello che era riuscito sconfitto alla prima sfida“.
Antonio Carbonara