Sabato 9 novembre alle 21.00, e domenica 10 alle 19.00, va in scena al Teatro Forma di Bari (via Fanelli 206/1) lo spettacolo «Più di una regina», diretto e interpretato da Gian Crò, autore dell’adattamento teatrale dall’omonimo libro di Onofrio Pagone (edito da Progedit), con l’ideazione coreografica e la performance di Giovanna Pagone. In scena anche tre musicisti: Alessandro Campobasso alla batteria, Stefano de Vivo alla chitarra elettrica e Gianluca Aceto al basso, con gli arrangiamenti musicali di David Macchione (grafica curata da Agatha Bux). Infotel: 080.501.81.61, biglietti on line in vendita su vivaticket.it.
Lo spettacolo racconta la storia vera di Maria Elena, donna di cinquant’anni affetta da sclerosi multipla. La malattia e la resilienza si confrontano, tirando fuori sentimenti, emozioni e ambizioni della vita di ogni giorno, con scene e situazioni talvolta paradossali. La narrazione biografica autorizzata, scritta su richiesta espressa della stessa Maria Elena, diventa sul palco il pretesto per descrivere, con il linguaggio espressivo del teatro – e fondendo virtuosamente danza, musica e parola -, un’urgenza dettata in primis dall’autore del libro. E che, in certi casi, è l’ultima speranza che resta, l’ultimo bagliore di luce prima che il sole tramonti.
Sul palco, oltre alla voce narrante di Gian Crò, una ballerina e tre musicisti, con l’habitat musicale del rock. «Perché, a mio giudizio – spiega il regista -, suscita un senso di rivalsa e di carica che spesso viene meno nei momenti più bui ed, inoltre entra in contrasto con la tematica drammatica del libro». Recitazione, danza e musica dal vivo: “Più di una regina” è teatro a tutto tondo: la disabilità progressiva nulla toglie alla bellezza della vita, narrata in parole e musica e interpretata con passo coreutico in un assolo femminile e intenso. Tutti giovanissimi gli artisti sulla scena, e pugliesi: un valore aggiunto per questo insolito inno alla vita, affidato al palcoscenico. La protagonista della storia si libera sul palco dalla sedia a rotelle e si muove leggera e in libertà: Giovanna Pagone, con passo di danza neoclassica, incarna la spinta al sorriso, senza mai tralasciare la carica autoironica che permea la narrazione.
Ufficio stampa Teatro Forma
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