PolignanoTeatro: 8 aprile Giorgio Pasotti e Mariangela D’Abbraccio in Hamlet
Comune di Polignano
Teatro Pubblico Pugliese – Ministero della Cultura – Regione Puglia Assessorato all’industria turistica e culturale gestione e valorizzazione territoriale
COMUNE DI POLIGNANO
TEATRO PUBBLICO PUGLIESE
TEATRO VIGNOLA
Stagione Teatrale 2021/2022
L’8 APRILE IN SCENA GIORGIO PASOTTI E MARIANGELA D’ABBRACCIO IN “HAMLET”
Giorgio Pasotti e Mariangela D’Abbraccio arrivano a Polignano a Mare per la stagione di prosa del Comune in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese. I due artisti chiuderanno la stagione teatrale al Teatro Vignola venerdì 8 aprile con lo spettacolo “Hamlet” per la regia di Francesco Tavassi: in tutto il panorama di personaggi Shakespeariani non esiste un eroe più moderno di Amleto. Questo perché già diversi secoli prima della nascita della psicanalisi, Amleto s’impone come un personaggio dalla psiche profonda e complessa. La sua battaglia, prima ancora che col mondo esterno è interiore e quindi attuale. Non devono trarre in inganno, le armi, il regno di Elsinore, il linguaggio d’altri tempi, Amleto vive e si nutre ad ogni rivisitazione del tributo che si paga ai capolavori; adattandolo non se ne scalfisce il valore, semmai lo si rinnova.
A partire da oggi, mercoledì 6 aprile sarà possibile acquistare biglietti last minute a 15 euro direttamente al botteghino (dalle 18.30 alle 21.30) e online dal sito www.vignolacinemas.it
Tel.3478571523 – valido anche per prenotazioni tramite Whatsapp
Info: www.teatropubblicopugliese.it
SCHEDA SPETTACOLO
Stefano Francioni Produzioni, TSA Teatro Stabile D’abruzzo, Fattore K
Giorgio Pasotti, Mariangela D’Abbraccio
HAMLET
liberamente tratto da Amleto di William Shakespeare
traduzione e adattamento Alessandro Angelini e Antonio Prisco
con Gerardo Maffei, Claudia Tosoni, Rosario Petix, Pio Stellaccio, Andrea Papale,
Salvatore Rancatore
scene Alessandro Chiti
costumi Sabrina Beretta, Serena Manfredini
musiche Davide Cavuti
aiuto regia Chiara Menozzi
regia FRANCESCO TAVASSI
In tutto il panorama di personaggi Shakespeariani non esiste un eroe più moderno di Amleto. Questo perché già diversi secoli prima della nascita della psicanalisi, Amleto s’impone come un personaggio dalla psiche profonda e complessa. La sua battaglia, prima ancora che col mondo esterno è interiore e quindi attuale. Non devono trarre in inganno, le armi, il regno di Elsinore, il linguaggio d’altri tempi, Amleto vive e si nutre ad ogni rivisitazione del tributo che si paga ai capolavori; adattandolo non se ne scalfisce il valore, semmai lo si rinnova. Ad ogni rivisitazione il suo mito cresce, si scoprono nuove aderenze alla contemporaneità e s’accresce la precisione della sua spada perché penetri con maggior precisione. Nella sua incapacità di scegliere – nel subire il peso fisico e terreno che deriva da tali indecisioni – nell’isolamento che arriva a sfiorare la follia, Amleto è un personaggio dei giorni nostri. Un uomo imprigionato nella sua condizione, simile in tutto e per tutto a quelli che s’incontrano lungo i marciapiedi delle nostre città. Uomini di ogni età e ceto sociale, incapaci di reagire alle avversità che li hanno presi di mira, paralizza in attesa di un evento che li strappi alla loro condizione e li faccia ripartire, animati dal desiderio di rivalsa verso la società che li ha declassati, che li ha delusi.