Presentata questa mattina a Palazzo di Città (Bari) la Festa nazionale del Dialetto

0
6

PRESENTATA QUESTA MATTINA A PALAZZO DI CITTÀ

LA FESTA NAZIONALE DEL DIALETTO

 

 Si è svolta questa mattina, nella sala consiliare di Palazzo di Città, alla presenza del sindaco Vito Leccese, la cerimonia di presentazione della Festa nazionale del Dialetto, l’evento di valorizzazione dei linguaggi tipici di ogni territorio inserito nell’ambito della Giornata nazionale del Dialetto e delle Lingue locali.

A Bari la ricorrenza è organizzata dal Gruppo Abeliano, nell’ambito del progetto “oMaggio a Bari”, e dall’assessorato comunale alle Culture, ed è sostenuta da numerose associazioni culturali del territorio.

Sono intervenuti all’incontro l’assessora alle Culture Paola Romano, il presidente e l’ideatore del progetto oMaggio a Bari, Giuseppe Cascella e Vito Signorile, il senatore Filippo Melchiorre e gli alunni e i docenti degli istituti comprensivi Duse e Verga.

La cerimonia ha visto l’alternarsi delle performances di artisti, poeti e autori in vernacolo: Davide Ceddia, Massimo Del Dominicis, Giuseppe De Trizio, Antonella Genga, Maria Giaquinto, Nicola Pignataro, Brando Rossi, Tiziana Schiavarelli.

“Ho il piacere di accogliere qui, oggi, dei graditissimi ospiti – ha commentato il sindaco di Bari – in un palazzo che mi piacerebbe poter definire non più di Città ma ‘della Città’, a voler significare l’idea di apertura che questo luogo istituzionale deve mostrare nei confronti della nostra comunità. Siamo orgogliosi di ospitare questa iniziativa perché siamo convinti che lavorare sulla conoscenza del dialetto significa prendere consapevolezza delle nostre origini per poter recuperare le nostre radici. Nel corso dei secoli, il dialetto barese si è via via arricchito di fonemi delle lingue di diverse popolazioni con le quali siamo venuti a contatto: spagnoli, francesi, arabi. Ed è bello oggi poter evidenziare le caratteristiche e le espressioni tipiche di questa lingua particolare, come hanno egregiamente fatto i nostri artisti, poeti e autori. Credo che il cittadino barese debba essere fiero, quando viaggia, di portare il nome della città in giro per il mondo, perché oggi Bari sta attraversando un momento di notevole espansione e promozione turistica ed è conosciuta davvero dappertutto: questo perché la particolarità di Bari risiede non solo nelle sue bellezze ma soprattutto nell’autenticità e nella genuinità dei baresi, due valori perfettamente incarnati nel dialetto della nostra terra”.

Al termine del discorso il sindaco ha donato agli alunni delle scuole presenti una copia della Costituzione italiana, sottolineando che “si tratta della migliore lettura per i giovani della vostra età, un testo semplice nella forma ma straordinario nei contenuti”.

“A me piace definire i dialetti ‘lingue madri’ – ha spiegato Vito Signorile – perché sono lingue con le quali molti di noi si esprimono e pensano sin dalla nascita. Ricordo che, tempo addietro, nelle scuole si ammonivano gli alunni a non usare il dialetto, quasi come se fosse qualcosa di vergognoso: un brutto pregiudizio e un grave errore, perché un dialetto contiene ed esprime l’identità e la storia di una comunità. Per questo è importante che, nei luoghi della cultura e nelle scuole, si progettino azioni tese alla riscoperta di un dialetto che è parte integrante del patrimonio culturale della città: così, per estendere il concetto, ricordo che noi, insieme alla Commissione comunale Cultura, abbiamo organizzato tempo fa ‘Versi alla Luna’, un progetto di valorizzazione delle icone votive della città vecchia, vere e proprie opere d’arte. E il dialetto ha lo stesso loro valore”.

“Sono ormai dodici anni che celebriamo la Festa del Dialetto – ha spiegato Paola Romano -. Ricordo che presentammo la prima edizione in uno dei luoghi culturali più noti, il teatro Abeliano, mentre oggi siamo qui in un luogo altamente rappresentativo della comunità come l’aula consiliare del Comune. Conoscere il proprio dialetto significa prendere consapevolezza della propria identità: ci sono parole che ci rappresentano e ci raccontano, e quindi è importante che voi ragazzi le conosciate, perché vi identificheranno e vi rappresenteranno per tutta la vita, ovunque voi andiate. Per questo oggi siamo qui, insieme a tanti amici artisti del vernacolo, che con grande bravura hanno messo in scena la grande varietà di espressioni che questa lingua è capace di trasmettere: gioia, felicità, tristezza, angoscia”.

“Questa celebrazione è dedicata a tutti coloro i quali hanno davvero a cuore questa città, la sua lunga e tormentata storia, le sue belle tradizioni – ha concluso Filippo Melchiorre -. Io mi annovero tra le persone indubbiamente innamorate di Bari, e oggi mi si presenta l’occasione di poter trasmettere questo sentimento ai giovani qui presenti, ai quali chiedo di amare il nostro dialetto e di esserne orgogliosi. Una lingua ricca e molto espressiva, che ha in sé la magia di unire le culture e le persone persino quando, ad esempio, si sta dialogando con un avversario politico”.

redazione

LASCIA UN COMMENTO

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.