Conversano, 25 luglio 2019 – “Il vero dramma di tutta la questione Xylella è che non ci sono studi scientifici pertinenti. Quindi, tutto quello che è stato fatto fino ad oggi è basato su meri tentativi”. Queste alcune delle puntuali parole di Piero Tateo, autore del libro “La Puglia degli Ulivi. Dopo la Xylella – 66 domande sulla vita e sulla morte della pianta sacra del Mediterraneo” presentato per la prima volta ieri sera al Castello Marchione di Conversano (Ba). Al tavolo dei relatori anche il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e il sostituto procuratore della corte di appello di Bari Giuseppe Scelsi. Tra il pubblico, altri esponenti delle istituzioni tra cui il presidente del Consiglio Regionale Mario Loizzo, il cav. Vito Pertosa, presidente della Mermec, il sindaco dott. Francesco De Ruvo e l’assessore alla cultura Giovanni Sansonetti di Castellana Grotte oltre a diversi maestri potatori e proprietari terrieri.
Tanti gli spunti di riflessione emersi durante il dibattito su quello che si può definire un tema scottante, quanto mai attuale e di trasversale interesse. “La disinformazione ha reso tutti impotenti di fronte a questa malattia. Leggendo il libro di Tateo si scoprono cose incredibili, risposte esaustive alle tante domande rimaste per troppo tempo sospese o sottaciute”. Così Enzo Magistà che ha moderato l’incontro, intervallato dalle letture di alcuni brani del libro interpretati dall’attrice Janet Mirizzi.
“Vorrei che la mia Regione chiamasse i massimi esperti mondiali per affrontare la questione con evidenze scientifiche perchè i danni che si prospettano, se non si interverrà con strategie basate su ricerca e buon senso, saranno ancora più drammatici: dopo l’ulivo toccherà ai ciliegi e poi alle mandorle”. Un futuro non certamente roseo quello già annunciato dal ministro Gian Marco Centinaio e ripreso nelle parole di Tateo il quale si dimostra preoccupato e amareggiato dalla angosciante situazione che, giorno dopo giorno, si delinea sempre più articolata e pericolosa, anche per l’uso sconsiderato di pesticidi e fitofarmaci assolutamente inefficaci per il batterio ma fortemente dannosi per la biodiversità e la conservazione della flora e la fauna del territorio.
Emersa anche la faraginosa questione del ‘ristoro’ spiegata chiaramente dal dott. Scelsi, il quale ha sottolineato come nel decreto-legge n.27 del 2019 ci si occupi, in alcuni articoli, del ‘risarcimento del danno’ agli olivicoltori che abbiano subito disagi dalle gelate, mentre, riferendosi all’essiccamento degli ulvi, si parli, appunto, di ‘ristoro’. “Mentre il risarcimento è una elargizione di denaro che corrisponde al danno subito – chiarisce Scelsi – il ristoro è una forma di elargizione che non copre il danno, è una specie di indennizzio che prescinde dalle responsabilità. Nel libro di Piero Tateo è riportata una tabella che indica la quotazione della legna ricavata in conseguenza alle eradicazioni. Una cifra che ci dà l’idea di come venga svilita tutta la vicenda, una vicenda che termina con ‘un tanto al chilo’. Sapere un ulivo millenario trattato ‘un tanto al chilo’ è veramente qualcosa che ci lascia molto amareggiati”.
“Nel 2016 abbiamo finanziato una serie di progetti di ricerca – ha sottolineato il governatore della Puglia – ma questa azione ha sortito solo una serie di contestazioni vergognose, trasformandosi ben presto in un pretesto per attaccarmi sul piano politico. Nonostante questo, comunque, abbiamo dato vita, grazie all’Arif, al più grande sistema di monitoraggio arboreo che la storia dell’umanità ricordi, anche se, con mio dispiacere, nessuno ne parla. Oggi dico che di fitopatie ce ne sono state tante nella storia dell’uomo, questa non è certo la prima, ma ciò che non accetto è che si crei il panico attorno a questi temi. La richiesta degli olivicoltori salentini di fronte a questo dramma, però, è stata chiara: abbattimento e impianto di nuove specie resistenti. Da qui si è scatenato l’incentivo all’eradicazione. Per il futuro, continuerò a dare il mio pieno sostegno ad ogni tipo di ricerca, anche a quella più scomoda o impertiente, auspicando la massima apertura, attraverso dialoghi e confronti costruttivi e proattivi”.
Tra le oltre 150 persone che hanno assistito alla presentazione anche Francesco Mastroleo, proprietario terriero e fondatore del comitato ‘Popolo degli ulivi’, al quale Emiliano ha espresso la sua solidarietà dopo che sconosciuti si sono introdotti nella sua azienda ed hanno bruciato diverse piante secolari. Mastroleo, prendendo la parola, ha parlato del ‘metodo Xylella’ lasciando anche intendere che gli incendi non siano casuali ma precisi atti criminali sui quali chiede sia fatta chiarezza attraverso accurate indagini.
Maggiori approfondimenti ed attente verifiche saranno fatte anche sull’ulivo infetto a nord di Bari, trovato negli elenchi regionali con tanto di coordinate GPS, che l’autore rivela sia stato determinante per la stesura del saggio. Tra le tante azioni da portare avanti nel breve periodo, già fissato per ottobre anche un tavolo tecnico al quale sono stati invitati scienziati ed esperti agronomi e a cui Michele Emiliano si è reso disponibile per dare il pieno sostegno.
“La diffusione di questo libro – ha concluso Tateo – mi auspico servirà a fornire risposte concrete e ineccepibili dissipando i dubbi e l’ignoranza sul tema una volta per tutte. Questo sarà indispensabile per poter guardare al futuro con chiarezza, ponendo azioni, finalmente, efficaci. Non possiamo rimanere inermi davanti a questa catastrofe. Continuiamo con coraggio, determinazione e, soprattutto, saggezza, a lottare per la nostra meravigliosa terra, per consegnarla ai nostri figli così come l’hanno passata a noi i nostri padri.”.
Il saggio di Piero Tateo è acquistabile online sul sito della Fondazione Agriculture:
https://www.fondazioneagriculture.org/libro-puglia-xylella/
Fondazione Onlus AgriCulture
fondazione.agriculture@gmail.com
cell. 3356059806 – 3465308922
redazione
interviste a cura di Antonio Carbonara