LA GRANDE PROSA AL FESTIVAL MULTIDISCIPLINARE “MASCHERE D’OLIVO” DEL TEATRO ABELIANO DI BARI.
PRIMA NAZIONALE DELLO SPETTACOLO “TRE SORELLE” (O L’ATTESA DELLA FELICITÀ) DI ANTON P. ČECHOV DELLA COMPAGNIA DE SOLE. IN SCENA IN ANTEPRIMA VENERDÌ 27 ALLE 21, IL DEBUTTO È PREVISTO PER SABATO 28 ALLE 21, LA REPLICA DOMENICA 29 ALLE 18.
Un’altra anteprima nazionale di prosa al Teatro Abeliano di Bari per il festival multidisciplinare “Maschere D’Olivo”. Si tratta di “Tre Sorelle (o l’attesa della felicità)” di Anton P. Čechov della Compagnia del sole, con drammaturgia e regia di Marinella Anaclerio. In scena gli attori: Stella Addario, Flavio Albanese, Marco Bellocchio, Patrizia Labianca, Loris Leoci, Ornella Lorenzano, Tony Marzolla, Luigi Moretti, Dino Parrotta, Domenico Piscopo e Antonella Ruggiero. Lo spettacolo andrà in scena in anteprima venerdì 28 alle 21, mentre il debutto è previsto per sabato 28 alle 21, con replica domenica 29 alle 18 (biglietti online su Vivaticket, o al botteghino del teatro Abeliano).
Dopo l’allestimento de “Il giuocatore” di Goldoni (2022), la Compagnia del Sole prosegue la sua ricerca sulla ludopatia mettendo in scena Tre sorelle di Čechov, testo che mette in luce le cause possibili dell’insorgere della ludopatia. Il personaggio ludopatico è il fratello Andrej, apparentemente non protagonista della storia, almeno non come Florindo, il giocatore goldoniano, bensì anello più debole e centrale della catena degli eventi narrati. Il giovane, che nel primo atto viene presentato come appassionato musicista in procinto di trasferirsi a Mosca per diventare violinista professionista, è colui che nel tempo subisce maggiormente gli effetti di un mutato panorama sociale. In realtà tutta la famiglia Prozorov si confronta con il vuoto di certezze che la morte del padre ha lasciato, ma è Andrej che, dopo un matrimonio impulsivo e sbagliato, non reggendo tale assenza di futuro si lascia risucchiare dal gioco d’azzardo, attendendo che la felicità bussi alla sua porta con una vincita miracolosa che di fatto non arriva.
Questa attesa di felicità caratterizza in qualche modo la maggior parte dei personaggi, che hanno sogni confusi e si agitano senza una prospettiva reale. I più si affidano a ricette facili che fanno naufragare i loro sogni contro lo scoglio di una realtà mai davvero considerata, finendo col diventare via via più passivi ed indifferenti. La storia si apre in una luminosa in primavera in cui si canta, si suona e si celebra la vita ed il futuro: una commedia brillante che lascia sperare. Si chiude passando per un inverno di segreti eccitanti e passioni nascoste, poi un’estate di fuoco e infine un autunno triste con tante separazioni e perdite. Una commedia (questo è il genere in cui Čechov ascriveva le sue opere) che passando per il dramma, arriva a toccare la tragedia.
Redazione