Profanate le tombe dei bimbi di Gravina, Ciccio e Tore

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“Ciccio e Tore, Francesco e Salvatore Pappalardi. La loro tragica storia non basta a saziare la fame di dolore degli sciacalli. Un paio di giorni fa mani ignote ma esperte hanno forzato l’ingresso della cappella cimiteriale in cui riposano i due fratellini ed hanno scardinato le lastre di vetro che ricoprono le tombe. Me ne ha voluto parlare con la voce rotta dalla sofferenza il padre dei due fanciulli, Filippo, fiducioso che le istituzioni, anche attraverso il sindaco, e naturalmente attraverso le forze dell’ordine e la magistratura, possano aiutare a far luce su quanto accaduto, sui motivi di tanto odio vigliacco.Ho ascoltato con attenzione e con commozione le parole di Filippo ed ho voluto esprimergli tutta la mia vicinanza.Una profanazione grave, che suscita sdegno e apre la via ad un interrogativo inquietante: perché?Un gesto del genere, che è come sale su una ferita mai rimarginata, è un’offesa non solo ad una famiglia che piange i suoi bambini, ma ad una città intera, che forse con quella triste vicenda non ha ancora fatto del tutto i conti. Ed è forse ora di fermarsi a riflettere, nel nome della verità”.

Con un post su Facebook il sindaco di Gravina, Alesio Valente, riferisce del terribile episodio avvenuto qualche giorno fa. Francesco e Salvatore, di 13 e 11 anni, scomparvero a Gravina il 5 giugno del 2006 e vennero trovati morti venti mesi dopo all’interno di una  cisterna di una masseria abbandonata nel centro storico di Gravina.

Redazione

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