PROSCIOLTO PER INSUSSISTENZA DEL FATTO MARESCIALLO DEI CARABINIERI DALL’ACCUSA DI INGIURIA MILITARE AGGRAVATA E MOLESTIA A DANNO DI UNA CARABINIERA SUA COLLEGA!

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PROSCIOLTO PER INSUSSISTENZA DEL FATTO MARESCIALLO DEI CARABINIERI DALL’ACCUSA DI INGIURIA MILITARE AGGRAVATA E MOLESTIA A DANNO DI UNA CARABINIERA SUA COLLEGA!

in foto avv. Antonio Maria La Scala

 

Il militare, all’epoca dei fatti in servizio presso il Comando Stazione Carabinieri di Toritto, era stato rinviato a giudizio per il grave reato militare di ingiuria aggravata a danno di subordinata innanzi il Tribunale Militare penale di Napoli ( competente per tutto il sud Italia); in particolare, lo stesso era accusato dalla Procura Militare di aver adoperato espressioni offensive del decoro, pudore e onore di una giovane carabiniera in servizio nel medesimo reparto, che tra l’altro mai ha sporto alcuna denuncia contro il proprio superiore. Al termine del processo il Tribunale militare, accogliendo la richiesta della difesa, rappresentata dall’avv Antonio La Scala, dichiarava il proprio difetto di giurisdizione, trasmettendo gli atti alla Procura ordinaria di Bari, ritenendo non ravvisabile gli estremi dell’ingiuria militare ma tutt’ al più della molestia ex articolo 660 c.p ordinario!!! In particolare, il tribunale militare, condividendo la linea difensiva prospettata dall’avv La Scala, ha affermato che l’ingiuria si differenzia dalla molestia per gli effetti psichici che produce sulla vittima! Nessuna delle espressioni che sarebbero state attribuite al maresciallo- afferma il giudice militare- possiedono le caratteristiche tipiche della condotta ingiuriosa!!!! Infatti, il Tribunale militare nel dichiarare il proprio difetto di giurisdizione, così come chiesto anche dal difensore avv La Scala, ha trasmesso gli atti alla Procura ordinaria che ha svolto le indagini rispetto al reato di molestie, indagini che al termine delle stesse hanno indotto il Procuratore Roberto Rossi chiedere l’archiviazione x insussistenza del fatto! Tale richiesta è stata pienamente accolta dal gip presso il Tribunale di Bari dott Battista. Si chiude così dopo 3 anni la vicenda che ha visto il maresciallo M.D.M. subire conseguenze negative sotto il profilo dell’immagine, della carriera( bloccata da tre anni) e dell’onore senza aver commesso alcun reato, così come accertato dalle diverse autorità giudiziarie attivate, nonostante la presunta vittima non abbia mai fatto alcuna denuncia nei confronti del medesimo sottufficiale!!

redazione

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