Puglia, il 40% delle aziende agricole è in crisi di liquidità: l’incontro di Avetrana

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AVETRANA (TA) – Agromafie e difficoltà di accesso al credito per le imprese del settore agroalimentare. Se ne è parlato martedì 4 agosto ad Avetrana, nel fortilizio “Il Torrione”, in una tavola rotonda organizzata da CIA Agricoltori Italiani della Puglia Area Due Mari (Taranto-Brindisi) e Confindustria Taranto. Partner dell’iniziativa sono stati Camera di Commercio di Taranto, BCC Avetrana e il Comune di Avetrana.I temi, introdotti dai saluti del sindaco di Avetrana Antonio Minò, del componente di giunta della Camera di Commercio Luca Lazzàro, del presidente area Due Mari della CIA Pietro De Padova e del vicepresidente di Confindustria Taranto Salvatore Toma, sono stati affrontati e sviscerati da ospiti illustri: Beatrice Lucarella (presidente della sezione Industrie Alimentari del Turismo e della Cultura), Cosimo Lanzo (consigliere BCC Avetrana), Mauro Di Zio (vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani). Ha preso parte all’incontro anche Giuseppe Bellassai (Questore di Taranto).
A moderare l’incontro, Nicola Mangialardi, giornalista esperto del settore agroalimentare e direttore Assogal Puglia.«La crisi economica conseguente al lockdown – è stato il commento del Questore di Taranto Giuseppe Bellassai – potrebbe prestare il fianco ad infiltrazioni di organizzazioni mafiose nel tessuto economico ed in particolare nel settore agricolo, il vero faro dell’economia pugliese. Per questo è nostro dovere fermarci insieme, valutare e pianificare la situazione. Dobbiamo fare rete ed essere presenti sempre, affinché il cittadino percepisca in ogni momento la sensazione di non essere solo, ma protetto e tutelato».«La difficoltà di accesso al credito rappresenta un problema che l’agricoltura vive con grande rilevanza – ha commentato invece Mauro Di Zio, vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani – Purtroppo ci scontriamo spesso con un sistema bancario non completamente strutturato rispetto alla capacità di valutazione del rischio da parte dell’imprenditore agricolo, e che quindi non riesce a dare risposte adeguate».«L’esigenza insoddisfatta di credito – ha aggiunto Di Zio – supera il miliardo di euro. Un’impossibilità di accedere al credito che ci preoccupa perché porta spesso a conseguenze estremamente negative come prestare il fianco a persone sbagliate».«A nostro avviso – ha aggiunto Beatrice Lucarella, presidente della sezione Industrie Alimentari del Turismo e della Cultura – è importante porre in essere azioni preventive e di coordinamento al fine di combattere le agromafie. Azioni di contrasto che, però, devono partire a monte e non a valle. Ravvedo la necessità di istituire un osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema alimentare».
«Dobbiamo fare rete – ha concluso il presidente area Due Mari della CIA Pietro De Padova – associazioni di categoria, enti, istituzioni, forze dell’ordine ed istituti di credito. Dobbiamo urgentemente individuare lacune e stabilire le priorità d’intervento, al fine di evitare spiacevoli conseguenze. Dobbiamo tenere alta la guardia e tendere la mano a tutti, in particolare ai piccoli ed ai piccolissimi imprenditori agricoli».All’iniziativa erano presenti numero Sindaci della zona, il vicepresidente di Cia Puglia Giannicola D’Amico e il direttore CIA Due Mari Vito Rubino.

Redazione

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