Pugliese ucciso in Brasile, la famiglia chiede l’intervento della Farnesina per il recupero del corpo

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Una veduta del Palazzo della Farnesina, sede del Ministero degli Affari Esteri Italiano, Roma, 12 aprile 2017. ANSA/GIORGIO ONORATI

Un ex carabiniere di 51 anni, Mario Simone, originario di Andria, che da circa 10 anni viveva a Igarapè-Miri, in Brasile, è stato ucciso con colpi di arma da fuoco e machete il 17 novembre scorso.

Il decesso è avvenuto tre giorni dopo l’aggressione all’hospital Metropolitano di Alameda dove lo aveva portato un amico che lo aveva trovato esamine a terra. Un suo fratello, Rino, anch’egli carabiniere, è stato avvertito dalla Farnesina il 21 novembre scorso, è riuscito a partire due giorni dopo per il riconoscimento del congiunto, ma non ad ottenere il trasferimento della salma in Italia. E’ un altro fratello, Pasquale, a ricostruire la vicenda: “Sul corpo di mio fratello – sottolinea – ci sono segni di colpi di arma da fuoco e machete. Abbiamo tanti dubbi e nessuna certezza su cosa gli sia realmente accaduto, oltre alle difficoltà burocratiche per riuscire a portare la salma in Italia”. Pasquale chiede quindi che l’Italia invii in Brasile un aereo militare per recuperare il corpo di mio fratello.

ansa

redazione

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