Raccolta ciliegie aTuri,  Flai Cgil di Bari: ‘ vivono in foresteria che somiglia a campo profughi’

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Si sperava che qualcosa cambiasse in termini di accoglienza verso i lavoratori che in questo periodo raccolgono ciliegie a Turi ma sembra non essere cosi, almeno dalla denuncia  Flai Cgil di Bari che chiederà un incontro alla prefetta.

Sono in gran parte immigrati coloro che in questi giorni lavorano in campagna,  centinaia di braccianti ospitati a dire del sindacato più  che in una foresteria’ in un campo profughi improvvisato”. I lavoratori pagano una ‘tassa di soggiorno’ di un euro al giorno al Comune.

 La foresteria, precisa il sindacato, è quella per cui “più di un mese fa la Regione Puglia aveva messo a disposizione dell’amministrazione comunale di Turi circa 160.000 euro”. La Cgil spiega che i braccianti alloggiano in “gazebo di plastica della misura di 4×4 mq assolutamente privi di qualunque accessorio o arredo che possa renderli abitabili. All’interno è presente solo una pedana di legno sulla quale i lavoratori hanno sistemato materassi di fortuna donati dalle associazioni o coperte sulle quali dormire.
Sono presenti i servizi igienici e le docce, che però risultano insufficienti in quanto la struttura di accoglienza era stata programmata per ospitare un numero massimo di 120 persone, mentre al momento ne ospita 185 e nella zona circostante, sistemati in piccolissime e precarie tende da campeggio, sono presenti altre 350 persone”.
La “‘tassa di soggiorno’ di un euro al giorno al Comune di Turi”, sottolinea il sindacato, viene pagata sulla base di una “ordinanza del commissario prefettizio che ha retto l’amministrazione comunale fino al 2019”. Tassa che “la sindaca si è impegnata ad abolire da subito”.

Redazione

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