L’on. barese Filippo Melchiorre si è recato questa mattina a Molfetta, all’interno della struttura Bahia Beach dove è stata uccisa la giovane 19enne Antonia Lopez. Si ipotizza una guerra tra clan a Bari e la giovane non era sicuramente il bersaglio di colui che ha ammesso di aver sparato: Michele Lavopa di anni 21. Si approfondiranno le reali dinamiche di questo ennesimo fatto di cronaca.
Queste le parole di Melchiorre. “Questa mattina, appresa la notizia della sparatoria dove ha perso la vita una giovane ragazza di 19 anni, ho sentito il dovere di recarmi immediatamente sul posto, a Molfetta, per portare la mia personale e istituzionale solidarietà ad una comunità che si è svegliata turbata e scossa da questo tragico episodio. L’omicidio, stando alla prima ricostruzione dei fatti, sarebbe attribuibile ad una faida fra clan. Un episodio gravissimo, avvenuto alla presenza di centinaia di ragazzi, che impone una seria e approfondita riflessione da parte di tutti su come estirpare la cultura mafiosa dalle radici e costruire una società che crede nella giustizia equa e funzionante. In Puglia, negli ultimi anni, ci siamo troppo abituati alla giustizia-fai-da-te: lo abbiamo visto all’ospedale di Foggia con l’aggressione dei medici che si sono barricati in una stanza per sfuggire alla violenza dei parenti di una paziente deceduta; lo abbiamo visto a Bari con il corteo funebre non autorizzato sotto il carcere, lo abbiamo visto qualche ora fa con l’arresto in diretta social del nipote del boss elogiato da decine di post di solidarietà, o con i fuochi d’artificio illegali che ogni notte brillano nel cielo del quartiere Madonella ed, ancora, con i parcheggiatori abusivi sotto la sede del Comune di Bari. A fianco dell’importante lavoro portato avanti dai magistrati e dalle forze di polizia ci deve essere una grande sfida culturale, educativa, sociale, un lavoro di rete fra agenzie di prevenzione e di repressione”.
Antonio Carbonara
