Nell’ambito dell’inchiesta sui cosiddetti “furbetti dei vaccini”, vale a dire coloro che si sono vaccinati non avendone diritto né per età né per professione svolta, è emerso il nome del sindaco di Noicattaro, Raimondo Innamorato, eletto nel 2016 nelle file del Movimento Cinque Stelle. Il sindaco, vaccinato il 6 gennaio 2021, si è giustificato con un lungo post su Facebook, nella tipica modalità comunicativa del M5S, sostenendo di essere stato chiamato dalla Asl perché avanzava una dose di vaccino che, altrimenti, sarebbe stata gettata. Non è dato di sapere se e quante persone siano state contattate prima di Innamorato, 38 anni e senza nessuna patologia. Le indagini, infatti, proseguono per capire se, chi e perché abbia chiamato proprio il sindaco.
Ciò che colpisce maggiormente in questa vicenda non è tanto la prassi ormai nota – dati emersi dall’indagine – di chiamare amici e potenti di turno per somministrare i vaccini saltando la fila, quanto il silenzio assordante dei vertici dei Cinque Stelle, nazionali e locali. Arrivati al potere sull’onda dell’indignazione generale di fronte ad abusi e privilegi di quella che i grillini hanno con disprezzo definito la “casta”, spinti dagli slogan di giustizia e onestà, non privi di una ideologia giustizialista, i Cinque Stelle sembrano diventati decisamente più tolleranti quando i presunti ‘colpevoli ‘ sono i loro esponenti .
Oltre al silenzio dei vertici del Movimento colpisce anche l’assoluta mancanza di indignazione dei sostenitori grillini, che sembrano ormai assuefatti al potere tanto da rinnegare alcuni dei valori all’origine del Movimento. In Autunno ci saranno le elezioni amministrative a Noicattaro e si presume che Innamorato si possa ricandidare per un secondo mandato, motivo che potrebbe essere alla base della mancata presa di posizione del vertici del M5S locale .
Antonio Carbonara