Reintegro dei medici non vaccinati contro il Covid-19: intervento di Nino Monterisi (Io Sud)

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E’ polemica dopo la decisione del Governo di reintegrare negli ospedali di medici e sanitari non vaccinati contro il Covid-19. Scoppia subito il caso Puglia’. La Regione, infatti, annuncia che manterrà la legge regionale che prevede l’obbligo vaccinale anche contro il Covid per gli operatori sanitari e immediata arriva la risposta del sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato: la norma sarà impugnata, annuncia.

Nel merito della questione è intervenuto Nino Monterisi, coordinatore del movimento politico “IO Sud”.

Intervento di Nino Monterisi

 

È ancora presto perché si plachi la polemica relativa al decreto governativo con il quale si anticipa il rientro dei sanitari non vaccinati nei reparti ospedalieri . Nella veste di “ operatore politico “ non posso esimermi dal rispondere alle tante obiezioni che mi vengono rivolte soprattutto nella considerazione della simpatia e del sostegno da me dichiarato per un governo di destra- Sottolineo che esprimo il mio punto di vista strettamente personale che non è necessariamente la posizione di tutto il movimento IO SUD ,poiché, come è giusto che sia, sull’argomento vi sono sensibilità diverse.
La giustificazione addotta dal Governo e che motiverebbe il “perdono”  per il comportamento “antisociale” dei clinici che si sono opposti alla obbligatorietà del vaccino e che per questo sono stati sospesi dal servizio, sarebbe stata determinata  dalla carenza di personale medico ed infermieristico , precarietà che reca pregiudizio alla  corretta e corrente necessaria assistenza sanitaria ordinaria. A questa giustificazione si obietta denunciando che trattasi -di fatto- di una ingiustizia nei confronti di quanti durante la pandemia di sono sacrificati, anche oltre il dovuto, proprio per sopperire la carenze di personale nei reparti;   “avete dimenticato”, mi si chiede , “le  immagini dei segni delle mascherine sul viso del personale medico bardato di tutto punto e sfinito ? “  Poiché la gestione della Sanità è di competenza regionale , anche qualche amministratore ha mostrato contrarietà al decreto e prima tra tutte la  Regione Puglia .  Il Presidente Emiliano, che evidentemente ambisce alla candidatura di Presidente o della Segreteria del Partito Democratico, nonché l’assessore alla sanità Rocco Palese, del quale abbiamo perso le credenziali dell’appartenenza politica , non hanno inteso rispettare il decreto opponendosi con un braccio di ferro che a noi appare tanto di propaganda politica visto che il numero dei medici no vax in Puglia sono sostanzialmente molto pochi. Il caso però ,proprio in Puglia ,è diventato eclatante forse per l’attitudine al protagonismo dello stesso Michele Emiliano è da ciò le richieste reciproche  di dimissioni tra lui ed Il sottosegretario alla sanità. Sostanzialmente lo scontro è solo a beneficio dei titoli dei giornali.

Che  questo decreto sia apparentemente affrettato è un fatto che balza agli occhi anche solo considerando la circostanza che non è stato consentito, nello stesso modo, il rientro degli operatori dell’Esercito e  della di Polizia ove anche persistono carenze di organico. (Ricordo addirittura il licenziamento della poliziotta no vax ,Nunzia Schiliro’.) D’altronde ha anche ragione chi asserisce che nel frattempo che, negli ospedali ,i Direttori Sanitari si erano  riorganizzati sopperendo in altro modo alla mancanza dei sospesi; per cui reinserire, all’improvviso, il personale no vax sospeso non è agevole e richiede un minimo di preavviso e di organizzazione . È per questo ed è ben giustificabile che qualcuno sia stato adibito provvisoriamente a mansioni di rimedio dando adito a pretestuose narrazioni di forme di discriminazione.   

La domanda che  però sorge spontanea è:  “ma c’era  proprio bisogno di emettere un decreto che scombinasse gli atti del governo precedente che prevedeva il rientro del personale sospeso tra appena un mese ? “ ed ancora:  “ come mai il Presidente Mattarella ha firmato un decreto che fa acqua da tutte le parti, e che mette in discussione la validità e l’obbligo del vaccino scoprendo un nervo tanto dolente da richiedere addirittura una commissione d’inchiesta ? “ Non è un caso che ad oggi nessuno dei vaccini inoculati sia stato ancora validato e che tutta la gestione della pandemia, come gestita con i D.P.C.M di Conte e Speranza ,debba essere riletta  ed esaminata con dovizia di particolari.
Ma la riflessione unanime che non si può non condividere riviene dalla domanda esplicita e sensata : “ ma questo decreto che tanto sta facendo discutere rappresentava una priorità ?”

Ecco alcune risposte :  In merito alla firma da parte del presidente Mattarella basta immaginare  cosa sarebbe accaduto se si fosse rifiutato di  firmare  il primo atto del nuovo Governo ; inoltre sembra che la strategia della compagine uscente sia unanime nel far fare qualunque cosa al nuovo governo salvo poi impallinarlo ad ogni piè sospinto come sta accadendo anche in questo caso; è una evidente strategia di sfiancamento progressivo poggiata sulla forza dei media ancora sotto il controllo della sinistra ed è ciò cui assisteremo nei prossimi giorni e mesi fino a correre il rischio della caduta dell’attuale maggioranza e/o del suo sfaldamento.

In quanto riferito alle priorità , è evidente che una buona quantità di no vax hanno preferito votare Fratelli d’Italia al posto di Italexit di Gianluigi Paragone, a questi elettori un segno di riconoscenza andava dato; ma questa non è argomentazione forte. La verità è che il voto è stato chiarissimo: la gente -e per la precisione milioni di elettori- hanno chiesto inequivocabilmente un cambio di direzione e quindi leggi nuove che abolissero le vecchie e il nuovo governo deve farlo. Quindi come segnale in un settore ancora dolente andava dato con fermezza e chiarezza e andava anche allargato, come detto, ad altri dipendenti pubblici.

Una riflessione sulla questione elettorale però va fatta; ovvero il non aver accettato Paragone nella coalizione del centro destra è stato un errore perché altri due punti percentuali avrebbero consentito al Governo Meloni di assicurarsi altri sei/ sette parlamentari rafforzandosi nel controllare le intemperanze della Lega e di Forza Italia. Ma come dice il proverbio se si sapesse il futuro non ci sarebbe gusto a vincere.

Nino Monterisi
Coordinamento Regionale
IO SUD – Puglia.

redazione

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