Rezza e Mastrella con “Fratto_X” al Kismet – “Come Pollicino” all’ Abeliano

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Antonio Rezza e Flavia Mastrella portano in semi-antologica, a Bari e Monopoli, il loro teatro irriverente, premiato quest’anno dalla Biennale di Venezia con un Leone d’oro alla carriera. Dopo “Pitecus” il duo propone il 28 e 29 dicembre al teatro Kismet, per la stagione “Farsi Mondo” a cura di Teresa Ludovico, “Fratto_X” con Antonio Rezza e Ivan Bellavista. Subito dopo saranno al teatro Radar di Monopoli per un Capodanno insolito prima alle 22 con “Anelante” e poi, dopo la mezzanotte, con Asta al buio, affidata a Rezza specialissimo banditore.

 

 

Venerdì 29 dicembre dopo lo spettacolo di Antonio Rezza e Flavia Mastrella sarà presentata ufficialmente al pubblico la nuova web radio RKO con una grande festa ad ingresso libero nel foyer del Teatro Kismet di Bari a partire dalle ore 22.30. Assieme a Carlo Chicco ci saranno i protagonisti del palinsesto: dj, artisti, musicisti, giornalisti e scrittori. Un nuovo spazio d’informazione culturale dedicato allo spettacolo dal vivo, alle arti visive, al territorio e all’informazione, realizzato da teatro Kismet in collaborazione con l’associazione Microsolco.

Il 28 e 29 dicembre ore 21.00 al Teatro Kismet
REZZAMASTRELLA – FRATTO_X
di Flavia Mastrella Antonio Rezza
con Antonio Rezza e Ivan Bellavista
habitat di Flavia Mastrella
scritto da Antonio Rezza
una produzione Rezzamastrella – fondazione Teatro Piemonte Europa – Tsi la fabbrica dell’attore teatro Vascello

Il telecomandato gira in cerchio: la spensieratezza non ha luogo. Entra la ferraglia con la pelle appesa. E con la voce forte. Si gira e se ne va. Urla da lontano parole piene d’eco. Torna e se ne va. L’eco ammutolisce. Un taxi perduto è un lamento mancato, disperazione in cerchio con autocritica fasulla, vittimismo di regime, modestia tiranna e tirannia del consueto. Tutto ciò che si assomiglia va al potere. E Rocco e Rita a fare uno il verso non dell’altro ma dell’uno. A imitar se stessi c’è sempre da imparare. Ma chi imita se stesso è la cancrena nell’orecchio di chi ascolta. E marcisce l’ambizione. L’ansia non è uno stato d’animo ma un errore posturale. Forma e demenza non viaggiano mai sole. Tra le dune di un deserto, uccelli migratori volano felici sulla testa di due uomini sereni, lievemente turbati dall’arroganza del potente di turno, essere antropomorfo con le braccia malformate dal compromesso elettorale. La cultura è fatta a pezzi da chi ama sceneggiare. E poi la voce di uno fa parlare l’altro che muove la bocca per sentito dire. E si lamenta del suo poco parlare con la voce che lo fa parlare. Litiga con la voce che lo tiene al mondo. Applausi a chi ha ben poco da inchinare. Rarefatta dalla santità, Rita da Cascia oltraggia la provenienza, si ama non per sentimento ma per residenza: siamo sotto un fratto che uccide, si muore per eccessiva semplificazione. Il lottatore di sumo desume che dedurre è un eccesso. Sindoni a confronto con cartoni animati redentori. Guerrieri di ritorno da niente e specchi carnefici a mettere parole in bocca allo specchiato.

Informazioni
Teatro Kismet
+39 080 579 76 67 – +39 3358052211

redazione

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