Una seduta consiliare ‘accesa’ quella che si è tenuta ieri presso Palazzo di Città di Bari. All’ordine del giorno la questione dell’edilizia giudiziaria.
Il NO al trasferimento dei Palazzi di Giustizia dal quartiere Libertà è stato ampiamente manifestato dall’opposizione, non chiara la linea politica della maggioranza di Antonio Decaro, almeno dalla lettura di alcuni comunicati giunti in redazione. Il consigliere Pasquale Di Rella ricorda che Decaro ‘si è presentato alle elezioni del 2014 garantendo una determinata soluzione per il nuovo Palazzo di Giustizia, per poi collaborare ad un’idea diametralmente opposta senza avvertire il bisogno di acquisire preliminarmente il consenso del Consiglio Comunale”.
Poche chiare le dinamiche di quanto accaduto nella seduta di ieri: scatti d’ira e urla si sono elevate all’indirizzo del presidente del consiglio Michelangelo Cavone. L’opposizione non ha probabilmente gradito l’uscita dall’aula dei componenti della maggioranza che hanno fatto mancare il numero legale. Per Vito Lacoppola, consigliere comunale, “il sindaco Antonio Decaro ha ripercorso con dovizia di particolari la storia dell’edilizia giudiziaria barese dell’ultimo ventennio, dimostrando come questa amministrazione, prima di giungere all’individuazione della soluzione cittadella alle casermette, abbia valutato attentamente tutti i progetti sul tavolo ed ascoltato tutti gli attori in campo senza lesinare tempo ed energie… dalle opposizioni solo mistificazioni demagogiche e strumentali“.
Per Irma Melini, consigliere di opposizione, riferendosi al primo cittadino, lo ritiene responsabile dell’abbandono dell’aula da parte dei suoi, dopo una ‘inutile’ relazione durata 35 minuti.
Antonio Carbonara