Romero e Paolo VI sono santi: cerimonia a San Pietro

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Tapestries of (L-R) of Roman Catholic Archbishop Oscar Romero, Pope Paul VI and Francesco Spinelli, Italian diocesan priest, founder of the Institute of the Sisters Adorers of the Most Holy Sacrament, hang from a balcony of the facade of St. Peter's Basilica at the Vatican, 14 October 2018. Pope Francis elevated to sainthood Pope Paul VI, Salvadorian Archbishop Oscar Romero, slain in 1980 as he said mass, and five other Blesseds. ANSA/GIUSEPPE LAMI

Paolo VI, Oscar Romero, Francesco Spinelli, Vincenzo Romano, Maria Caterina Kasper, Nazaria Ignazia di Santa Teresa di Gesù e Nunzio Sulprizio “li iscriviamo nell’Albo dei Santi, stabilendo che in tutta la Chiesa siano devotamente onorati tra i Santi”. Lo ha detto Papa Francesco pronunciando la formula di canonizzazione. Tra i sette nuovi santi Paolo VI e l’arcivescovo Oscar Romero, ucciso in El Salvador nel 1980 dagli squadroni della morte. Attesi molti capi di Stato.

 

 

Anche il capo dello Stato, Sergio Mattarella, è a Piazza San Pietro per assistere alla messa. Sono 70mila i fedeli che hanno partecipato a san Pietro alla messa di Papa Francesco per le canonizzazioni. Lo riferisce la sala stampa vaticana.

“Senza un salto in avanti nell’amore – ha detto Papa Francesco – la nostra vita e la nostra Chiesa si ammalano di autocompiacimento egocentrico: si cerca la gioia in qualche piacere passeggero, ci si rinchiude nel chiacchiericcio sterile, ci si adagia nella monotonia di una vita cristiana senza slancio, dove un po’ di narcisismo copre la tristezza di rimanere incompiuti”.

“Gesù interroga – ha proseguito – ciascuno di noi e tutti noi come Chiesa in cammino: siamo una Chiesa che soltanto predica buoni precetti o una Chiesa-sposa, che per il suo Signore si lancia nell’amore?”. “Chiediamo la grazia di saper lasciare per amore del Signore: lasciare le ricchezze, lasciare nostalgie di ruoli e poteri, lasciare strutture non più adeguate all’annuncio del Vangelo, i pesi che frenano la missione, i lacci che ci legano al mondo”.

ansa

redazione

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