Sandro Cataldo rinuncia alla candidatura al Consiglio Comunale di Triggiano

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Sandro Cataldo rinuncia alla sua candidatura al consiglio comunale di Triggiano. La notizia attraverso un lungo post su facebook che pubblichiamo.
“NON PERDO IO, MA LA DEMOCRAZIA E LA LIBERTA’”
Credo nella libertà e nella giustizia e nonostante tutto, ostinatamente continuerò a farlo. Nel momento in cui i partiti di centro destra di Triggiano (FdI, FI, Democrazia Cristiana e “Noi Moderati, con la piena condivisione dal candidato sindaco D’Alesio) mi hanno chiesto di candidarmi, convinto dell’assoluta regolarità del mio agire e della totale estraneità dei fatti a me contestati, ho accettato con serenità, ben sapendo delle prevedibili strumentalizzazioni e delle speculazioni che non si sono fatte attendere, scomodando addirittura vignettisti di fama nazionale come il maestro Pillinini.
Ma soprattutto ho accolto l’invito di Nicola Losacco (Fratelli D’Italia), Piero Pontrelli (Forza Italia), Piero Di Prizio (Noi moderati), Giuseppe Cacucciolo (Democrazia Cristiana), e del candidato sindaco Onofrio D’Alesio, a metterci la faccia in segno di profonda gratitudine per chi, in rappresentanza di una parte consistente della città, è convinta della mia buona fede e confida in me, come attestano le centinaia di attestazioni di stima registrate sin da quando si è diffusa la notizia della mia candidatura.
Ora apprendo dalla stampa, che le segreterie provinciali e regionali degli stessi partiti locali che mi hanno chiesto di candidarmi, ritengono che “non sia opportuno” che io scenda in campo (legittimamente come ognuno potrebbe pretendere per il proprio partito) non in una loro lista, ma addirittura in una civica fiancheggiatrice del candidato sindaco, rivendicando il diritto “a concordare e condividere” le scelte già fatte e ratificate di comune accordo tra il candidato sindaco e i referenti dei partiti della coalizione.
Ribadisco ancora una volta di credere nella libertà e soprattutto di essere un convinto sostenitore del rispetto della dignità altrui e nella fattispecie, dei referenti politici locali oltremodo sminuiti e mortificati, a cui, sia ben chiaro, sarò sempre grato per non avermi “condannato” prima di essere definitivamente “giudicato”. Con la stessa serenità con la quale ho accettato la candidatura, prendo atto e rispetto, pur non condividendola, la decisione dei vertici provinciali che per una legittima prudenza, di fatto, avalla inconsapevolmente una responsabilità morale e giuridica ancora tutta da accertare.
Fare un passo indietro rispetto alla candidatura alle elezioni comunali, credetemi, non rappresenta una sconfitta personale, ma una disfatta per la Democrazia considerato che la presunzione di non colpevolezza viene dolosamente ignorata. Non solo. Riproduce anche una prova d’insicurezza e di timore da parte di un “sistema” che confida e si attiene ad una mera ipotesi investigativa (quella dei PPMM che hanno chiesto il giudizio) piuttosto che rimettersi al giudizio degli elettori.
Pertanto, se non fossi sicuro della mia innocenza, del mio agire lecito e trasparente in occasione anche delle campagne elettorali, non avrei mai accettato l’invito e nello stesso tempo il rischio di sottopormi ad ogni tipo di controllo e di verifica. E’ facilmente comprensibile per molti, ma non per tutti coloro che hanno interesse a delegittimarmi. D’altro canto, porterò sempre nel mio cuore l’amore unico, straordinario, commovente di chi crede in me e mi vuole bene. E vi assicuro che sono tanti.
Antonio Carbonara

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