SCHOLA CANTORUM BARENSIS
Il Seicento ritrovato di Giulio San Pietro del Negro
In due concerti i mottetti del compositore leccese
domenica 3 aprile (ore 20) – Chiesa dell’Amalfitana, Monopoli
giovedì 7 aprile (ore 19.30) – Chiesa di Santa Chiara, Lecce
La Schola Cantorum Barensis diretta da Gilberto Scordari riscopre musiche del primo Seicento di Giulio San Pietro del Negro, compositore leccese nato intorno al 1565 e morto secondo gli studiosi tra il 1620 e il 1634. E le propone all’interno di due concerti esclusivi, il primo dal titolo «Quam pulchra» in programma domenica 3 aprile, alle ore 20, nella chiesa dell’Amalfitana di Monopoli, nell’ambito della rassegna Apuliantiqua diretta da Giovanni Rota, il secondo denominato «Amore langueo» previsto giovedì 7 aprile, alle ore 19.30, nella chiesa di Santa Chiara, a Lecce, per l’N&B Mareterra Festival.
Dunque, la Schola Cantorum Barensis torna a dedicarsi a inediti del repertorio antico di scuola pugliese dopo il successo del cd pubblicato nel 2021 per l’etichetta internazionale Da Vinci Classics e dedicato al Primo libro di madrigali a cinque voci (1573) di un altro compositore leccese, Francesco Antonio Baseo, Maestro di Cappella del Duomo di Lecce, progetto recentemente coronato da una luminosa recensione sul numero di febbraio della rivista Musica. Stavolta, l’ensemble affronta un nuovo programma pugliese, dedicato ai mottetti di Giulio San Pietro del Negro, compositore vissuto a cavallo fra XVI e XVII secolo e figlio di una nobile famiglia di origini genovesi.
Quasi certamente allievo di Baseo, fu attivo nel primo ventennio del Seicento fra Milano e Pavia. E fra il 1621 e il 1629, quindici suoi mottetti furono pubblicati dal musico pavese don Lorenzo Calvi in tre raccolte collettanee, sillogi delle migliori opere di musica sacra dell’epoca. Tali brani sono stati negli ultimi anni oggetto di accurato studio da parte della musicologa leccese Sarah M. Iacono, che ne ha curato l’edizione critica. Di ottima fattura e gusto estremamente raffinato, confermano Iacono e Scordari, questi mottetti sono pienamente rispondenti ai canoni della Seconda Prattica, dettami che velocemente andavano diffondendosi in quegli anni in tutta la penisola italiana.
I due concerti, entrambi a ingresso gratuito con mascherina e green pass, sono rispettivamente patrocinati dai Comuni di Monopoli e Lecce. Inoltre, l’ospitalità nella chiesa dell’Amalfitana di Monopoli, dove verranno effettuate le registrazioni per un cd di prossima pubblicazione, è resa possibile grazie alla disponibilità della Rettoria dell’Amalfitana e di monsignor Giuseppe Cito, mentre l’evento leccese sarà realizzato grazie alla disponibilità della Rettoria di Santa Chiara e di monsignor Giancarlo Polito.
redazione