“Nella dinamica politica ci sta che uno possa chiedere le dimissioni di chi ricopre incarichi di governo e ha responsabilità di governo. Il problema è che la richiesta di dimissioni deve essere motivata. E nel caso di specie mi sembra non ci sia nessuna motivazione, e che la richiesta sia partita sull’onda emotiva con una grande ignoranza dei fatti e di quello che è accaduto”.
Lo ha detto l’assessore ai Trasporti della Regione Puglia, Gianni Giannini, parlando con i giornalisti a margine della seduta del consiglio regionale, che si svolge all’indomani dell’incidente ferroviario tra convogli delle Sud Est sulla tratta Lecce-Zollino. Ieri, dopo l’incidente, avvenuto a un anno circa dallo scontro frontale tra convogli della Ferrotramviaria sulla tratta Andria-Corato che provocò la morte di 23 passeggeri, i consiglieri regionali del Movimento Cinquestelle hanno chiesto le dimissioni di Giannini. A queste ha replicato a stretto giro il capogruppo del Pd in consiglio regionale, Michele Mazzarano, definendole un “atto di sciacallaggio politico”. Oggi i lavori in aula si sono aperti, tra l’altro, con le scuse di Mazzarano al consigliere pentastellato Gianluca Bozzetti, per aver alzato la voce, senza spiegare il motivo per cui l’ha fatto, nella conferenza dei capigruppo che ha preceduto l’avvio dei lavori consiliari. Mazzarano ha chiesto però ai Cinquestelle di fare altrettanto con Giannini, per aver chiesto le sue dimissioni. Bozzetti ha replicato accettando le scuse di Mazzarano, ma ha precisato che si tratta di due cose differenti. “Le dimissioni sono state chieste per opportunità politica – ha detto il pentastellato – e bisogna scindere questa richiesta dal livello di esasperazione in cui si è arrivati nella conferenza dei capigruppo, al punto che se non fossero intervenuti alcuni consiglieri a fermare Mazzarano, mi si sarebbe scagliato contro”.
di Antonio Carbonara