Ancora un weekend di lavoro per docenti e dirigenti pugliesi in seguito alla pubblicazione, sabato mattina, dell’ordinanza n 56 del presidente Emiliano.
L’ordinanza impone la sospensione delle attività didattiche in presenza per le scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell’infanzia, fino al 5 marzo e l’implementazione della didattica digitale integrata al 100%.
Se per il secondo ciclo la didattica in presenza è consentita solo per le attività laboratoriali, laddove previste dagli ordinamenti dei singoli istituti, per il primo ciclo la situazione è più complessa. Sono ammessi in presenza tutti gli alunni bes e, fino a un massimo del 50%, quegli alunni le cui famiglie non possono, a vario titolo, permettersi la didattica da casa. È evidente che, nonostante le rassicurazioni sull’eliminazione della scelta lasciata alle famiglie, fatte dallo stesso Emiliano durante un incontro con i sindacati, in Puglia resta la scuola on demand. La novità è che saranno le scuole a vagliare le richieste, ma non è chiarito quali possano essere i parametri su cui basare tale valutazione.
Domani le scuole apriranno con tutti i docenti in presenza, tranne quelli costretti a casa da provvedimenti di quarantena, e gli alunni a casa in collegamento davanti a uno schermo anche per 6 ore di fila.
Genitori sul piede di guerra, docenti costretti a rimodulare nuovamente la didattica, dirigenti costretti a prendere velocemente decisioni probabilmente impopolari, sindacati ingannati: questo il risultato della nuova ordinanza che scontenta praticamente tutti.
L’unica speranza è che davvero in queste due settimane di stop alla didattica in presenza la regione riesca a vaccinare il maggior numero di docenti, come ha promesso l’assessore Lopalco.
Maria Cristina Consiglio