Scuola, rientro nel caos. Calienno ( Cisl Puglia): ‘ non sono state assunte misure per accompagnare la riapertura ‘

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Terminate le festività natalizie, la scuola in Puglia riprende lunedì 10 gennaio 2022. Un rientro che spaventa per l’alto numero dei casi in Italia, oggi 189.109 e 231 vittime. Il virus circola soprattutto tra i bambini della fascia di età 5-11, la maggior parte dei quali non é ancora vaccinata anche in virtù del fatto che le vaccinazioni under 12 hanno avuto inzio a metà dicembre. In questo contesto di aumento esponenziale del numero dei casi , il ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi continua ad affermare che la scuola in presenza é sicura, senza che il Governo abbia investito su sistemi di aerazione che altri paesi stanno addottando e il protocollo prevede di tenere le finestre aperte, indipendentemente dalla temperatura esterna. Dal 10 gennaio migliaia di docenti dovranno prendere servizio in aule sovraffolate, dove é impossibile garantire il distanziamento, e stare ore a contatto con bambini e ragazzi che, magari, hanno viaggiato su mezzi pubblici anch’essi sovrafollati. I sindacati intervengono in ordine sparso, questa la dichiarazione di Roberto Calienno, segretario generale Cisl Scuola Puglia

Sembra confermato il rientro a scuola in presenza. Si devono creare le condizioni affinché gli studenti tornino a riempire i banchi di scuola in sicurezza sulla base di poche regole semplici e lineari e uniformi. Mai più bambini bloccati a casa per 5 ore davanti al computer; mai più lezioni organizzate in parte in presenza e in parte a distanza; mai più turni differenziati per l’ingresso a scuola. Purtroppo, però, devo constatare che non sono state assunte misure per accompagnare la riapertura con presidi sanitari e corsie preferenziali per le scuole. In Puglia il giorno 1 febbraio 2021 dovevano assumere servizio 355 unità di personale sanitario per tracciare gli allievi e prevenire il contagio. Si potrebbe ancora fare con l’ausilio della protezione civile e dell’esercito, ma forse non è vero che la scuola è al centro del Paese. Sarebbe infine opportuno avviare una più incisiva campagna vaccinale dei più piccoli“.

Antonio Carbonara

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