‘Interventi come quello del sindaco di Firenze, per il quale gli insegnanti possono anche correre qualche rischio “tanto sono pagati”, fanno letteralmente cascare le braccia. Come se un’eventuale riapertura delle scuole mettesse a rischio soltanto loro, e non anche gli alunni stessi, le loro famiglie e tutta la collettività. Stupisce che a ragionare in questo modo sia un sindaco, che più di altri dovrebbe essere consapevole dei potenziali livelli di rischio in ogni situazione considerata, e porsi casomai il problema di come evitarli o ridurli al minimo, prendendo tutte le precauzioni necessarie. Stupisce e preoccupa, dunque, oltre a suonare gravemente offensivo per una categoria di lavoratori implicitamente tacciata di pavidità. Consigliamo a Nardella, oltre che maggior cautela prima di prodursi in uscite di questo genere, di prestare qualche attenzione a quanto detto proprio oggi dal CTS della Protezione Civile, che ha vivamente sconsigliato eventi come quelli cui si allude; avremmo tutti una gran voglia di rivedere e riabbracciare i nostri alunni, ma sarebbe oggi imprudente farlo. Il sindaco si preoccupi piuttosto di verificare se i locali scolastici di cui il Comune è proprietario sono pronti a reggere la complessità di un ritorno alle attività in presenza che desideriamo con tutte le nostre forze: dia il suo contributo per renderlo possibile in doverosa sicurezza per tutti”
Duro commento di Maddalena Gissi, segretaria generale Cisl Scuola, la quale non ha evidentemente gradito le parole pronunciate dal sindaco di Firenze, Dario Nardelli. Quest’ultimo auspica una apertura simbolica delle scuole l’ultimo giorno, per consentire ai ragazzi di poter incontrare i propri docenti. Scoppia la polemica e arriva subito il NO del comitato scientifico.
Antonio Carbonara