SeiNovecento. Da Monteverdi a Poulenc”: il recital di Anna Caterina Antonacci con il pianista Francesco Libetta
Ad Anna Caterina Antonacci sarà consegnato il 43° Premio Bacco dei Borboni
Antonio Greco dirige l’Orchestra Cremona Antiqua
Palazzo Ducale, Martina Franca, 31 luglio, ore 21.00
Il concerto sarà trasmesso in diretta streaming sulla Web TV del Festival
Dopo 32 anni dal debutto sul palcoscenico del Festival della Valle d’Itria, torna a Martina Franca il soprano Anna Caterina Antonacci che, nel 1988 partecipò alla produzione dell’Incoronazione di Poppea di Monteverdi. Sarà proprio con il Lamento di Arianna del compositore di Cremona che aprirà il concerto di venerdì 31 luglio alle ore 21 a Palazzo Ducale.
Anna Caterina Antonacci torna nella città di Festival anche per ricevere il 43° Premio Bacco dei Borboni, riconoscimento che dal 1978 viene assegnato, in collaborazione con l’Associazione Voltaire di Martina Frana, all’artista più rinomato dell’edizione in corso. Il premio, che consiste in una cantinetta di cento bottiglie di vino di Martina d.o.c. delle Cantine Di Marco, annovera nel suo albo artisti come Katia Ricciarelli (la prima a riceverlo), Daniela Dessì, Raina Kabaivanska, Bruno Campanella, Lucia Valentini Terrani sino a Pier Luigi Pizi, Diego Fasolis, Carmela Remigio e Fabio Luisi, solo per i citare i vincitori delle ultime edizioni.
Antonacci, che indosserà un abito di scena realizzato da Giuseppe Palella, sarà affiancata dal pianista salentino Francesco Libetta per un concerto in cui sarà protagonista anche l’Orchestra Cremona Antiqua diretta da Antonio Greco. Il programma, dal titolo eloquente “SeiNovecento. Da Monteverdi a Poulenc”, proporrà al pubblico di Palazzo Ducale un vero excursus dei ruoli che hanno puntellato la straordinaria carriera del soprano: dai brani di Monteverdi, a quelli barocchi di Charpentier, Leonardo Leo, Georg Muffat sino alle pagine di compositori a noi più vicini come Respighi, Ravel e Poulenc.
Di seguito il programma del concerto del 31 luglio:
Martina Franca, Palazzo Ducale
31 luglio 2020, ore 21
SEINOVECENTO. DA MONTEVERDI A POULENC
Anna Caterina Antonacci soprano
Francesco Libetta pianoforte
Antonio Greco concertatore al cembalo e all’organo
Orchestra Cremona Antiqua
Girolamo Frescobaldi (1583 – 1643)
Canzon Quinta a 4
Claudio Monteverdi (1567 – 1643)
Lamento di Arianna
Salamone Rossi (1570 – 1630)
Sinfonia grave a 5
Claudio Monteverdi
Lamento della Ninfa
“Sinfonia” e “Disprezzata regina” da L’incoronazione di Poppea
“Vi ricorda, o boschi ombrosi” dalla Favola di Orfeo
Georg Muffat (1653 – 1704)
Grave dall’Armonico tributo (Sonata Seconda)
Marc-Antoine Charpentier (1636 – 1704)
“Quel prix de monamour” da Médée
Leonardo Leo (1694 – 1744)
“Serenata per pianoforte” da Amor vuol sofferenza
Ottorino Respighi (1879 – 1936)
“Sopra un’aria antica”
Giuseppe Martucci (1856 – 1909)
Tre Canzoni dei ricordi
“No, svaniti non sono i sogni”
“Fior di ginestra”
“Nel folto bosco”
Richard Strauss (1864 – 1949)
Ständchen op. 17 n. 2 (trascrizione di Walter Gieseking)
Francis Poulenc (1899 – 1963)
La Dame de Monte-Carlo
Maurice Ravel (1875 – 1937)
Jeux d’eau
Francis Poulenc
Les chemins de l’amour
Anna Caterina Antonacci
Soprano
I premi che hanno salutato l’arrivo di Anna Caterina Antonacci sulla scena lirica sono tanto prestigiosi quanto significativi. Il Concorso Internazionale di Voci Verdiane a Parma nel 1988, il Concorso Maria Callas, e il Concorso Pavarotti: la cantilena, la capacità espressiva, ma soprattutto la voce. Dal Rossini brillante del debutto è presto passata al Rossini serio con Mosè in Egitto, Semiramide, Elisabetta, regina d’Inghilterra, ed Ermione. Ha poi proseguito con parti nobili e classiche quali le regine di Donizetti, le mozartiane Elvira, Elettra e Vitellia, e infine Gluck Armide, con la regia di Pier Luigi Pizzi e diretto da Riccardo Muti, aprí la stagione 1996-97 alla Scala. Seguirono Alceste, sia a Parma che a Salisburgo, e la Medea di Cherubini (a Tolosa e al Théâtre du Châtelet di Parigi).
Nel 2003 il suo trionfo come Cassandra nei Troiani allo Châtelet con Sir John Eliot Gardiner ha segnato il passaggio alle grandi eroine del repertorio francese, sui passi di Régine Crespin, nonché la nascita di una tragedienne e di una grande attrice. Ne La Juive e Carmen (rispettivamente a Covent Garden con Pappano and all’Opéra Comique con Gardiner), Antonacci ha fatto rivivere la tradizione lirica francese all’insegna di Viardot, altra grande interprete rossiniana. Dopo Agrippina e Rodelinda di Haendel, è stata Poppea a Monaco e Nerone a Parigi nella stessa Incoronazione di Poppea – queste diverse incarnazioni hanno prodotto l’ispirazione per “Era la notte”, il suo one-woman show intorno al Combattimento. Ultimamente, la collaborazione con Donald Sulzen ha portato Antonacci a concentrarsi sempre piú sulla melodia, sia questa italiana (Tosti, Respighi) o francese, vedi Fauré (L’horizon chimérique), Debussy e Reynaldo Hahn.
Il 2013 ha rappresentato una pietra miliare, con la prima de La Voix humaine e due concerti, Penelope di Fauré e Sigurd di Reyer seguito da Carmen al Royal Opera House di Londra con Roberto Alagna e Cassandra in Les Troyens alla Scala diretto da Antonio Pappano.
Nelle stagioni successive di particolare rilievo sono state Iphigenie en Tauride al Grand Theatre de Geneve e al Hamburgische Staatsoper, la Penelope di Fauré all’Opera du Rhin a Strasburgo e alla Monnaie, la prima mondiale della Ciociara di Marco Tutino all’Opera di San Francisco e al Teatro Lirico di Cagliari, la Sancta Susana alla Bastille. Recentemente Anna Caterina ha cantato Carmen al Teatro Regio di Torino, La Voix humaine in una nuova regia di Emma Dante al Teatro Comunale di Bologna e al Teatro Petruzzelli di Bari, Werther al Liceu di Barcellona e Palau de les arts. Ha anche avuto uno strepitoso successo in Gloriana in una nuova Produzione di David McVicar al Teatro Real Madrid e nel suo debutto in Iocasta in Oedipus Rex al Concertgebouw.
Informazioni
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Redazione