Beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di 240mila euro, nella disponibilità di 13 ex consiglieri comunali di Taranto, sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza in esecuzione di decreto emesso dal gip Vilma Gilli.
Gli accertamenti, nell’ambito di una inchiesta per presunta truffa aggravata in danno di Ente pubblico, hanno riguardato la tematica dei rimborsi previsti dagli articoli 79 e 80 del Dl 267/2000, in base ai quali le assenze di un lavoratore dipendente per l’esercizio delle funzioni di componente di un Consiglio comunale, sono a lui retribuite a cura del suo datore di lavoro. Secondo l’accusa, i 13 ex consiglieri comunali, in unione e con il concorso di taluni titolari di imprese, hanno “in alcuni casi simulato del tutto l’esistenza di un contratto di lavoro dipendente e, in altri casi, modificato artatamente in senso migliorativo l’inquadramento contrattuale”.
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redazione