In scena fino a domenica al Piccinni di Bari, Silvio Orlando con “Si nota all’imbrunire” di Lucia Calamaro. Con Vincenzo Nemolato, Roberto Nobile, Alice Rendini e Maria Laura Rondanini.
Un uomo stanco della vita, dopo la morte della moglie si rifugia in un piccolo paese e non vuole più vedere nessuno, così abituato alla solitudine da bastare a se stesso e provare fastidio dall’incontro con il fratello e i figli. Lì ha sviluppato una serie di manie, come il capochinismo e la volontà di stare sempre seduto. L’intolleranza per gli altri è tale che lo porta a scontrarsi aspramente con i familiari giunti nella sua casa di campagna per la commemorazione della moglie. E così, senza filtri, si ritrova a dire ai suoi figli quelle cose che non ha mai detto e che non possono che portarlo allo scontro, ferendoli nelle loro emozioni e frustrandoli nelle loro ambizioni.
Un testo ironico, quello di Lucia Calamaro – che cura anche la regia dello spettacolo – che permette allo spettatore di guardare i personaggi con uno sguardo esternoconsentendogli, al contempo, di riflettere sulla condizione umana del nostro tempo, quella solitudine sociale che in molti sembrano prediligere, dimentichi dell’importanza fondamentale del contatto umano, quell’abbraccio che il protagonista concede ai suoi cari.
Un magnifico Silvio Orlando, tra monologhi impegnativi e aside che coinvolgono direttamente il pubblico, incarna alla perfezione l’uomo stanco della vita, il protagonista di questa tragicommedia che sembra bastare a se stesso. Ma la solitudine non è una soluzione, e il finale, infatti, sembra ribaltare l’assunto iniziale con una nota malinconica che spinge lo spettatore a riflettere sulla propria esistenza.
redazione