Simonetta Agnello Hornby ospite delle Vecchie Segherie Mastrototaro di Bisceglie
venerdì 22 ottobre presenta il nuovo libro Punto Pieno, Narratori Feltrinelli, una storia di donne ambientata dal 1955 alla strage di Capaci, tra omicidi, tradimenti, adulteri e mafia nella nuova Sicilia.
Simonetta Agnello Hornby torna alla Vecchie Segherie Mastrototaro di Bisceglie per presentare il nuovo libro Punto Pieno, Narratori Feltrinelli, una storia ambientata dal 1955 alla strage di Capaci, tra omicidi, tradimenti, adulteri e mafia nella nuova Sicilia. A Palermo un gruppo di donne, il Circolo del Punto Pieno, si dà convegno in un’antica sagrestia, per provare, attraverso l’arte del ricamo, a “rammendare” traumi sociali e famigliari e a creare una nuova forma di sorellanza tra donne di tutti gli strati sociali e dalle occupazioni più diverse – dalla nobildonna alla monaca di casa, alla prostituta. L’appuntamento è in programma venerdì 22 ottobre ore 19.30 e l’autrice sarà accompagnata da Giuseppe Pirro (ingresso libero per accedere è necessario essere muniti di GREEN PASS informazioni 0808091021 e info@vecchiesegherie.it). Andrea Sorci, in preda a uno dei suoi accessi di rabbia, uccide la sua domestica “continentale”. Il romanzo si apre proprio su questo omicidio e sul suo insabbiamento a opera del potentissimo Peppe Vallo, l’Americano, figlio illegittimo del vecchio barone Sorci e trait d’union tra politica, mafia e imprenditoria. Il delitto viene fatto passare come opera di mano ignota, anche se Rico, figlio del fratello maggiore e prediletto di Andrea, conosce la verità. Uomo da sempre tormentato, ama la moglie Rita eppure non può fare a meno di tradirla; crede che la Sicilia possa trasformarsi, ma deve fare i conti con un ritorno della mafia sempre più aggressivo. È deluso. E, di volta in volta, trova conforto in donne diverse. Il mondo femminile è molto più vasto e ospitale di quanto appaia. Tre donne, che la famiglia Sorci ha ribattezzato “le Tre Sagge”, sanno dar forma, in un’antica sagrestia, al Circolo del Punto Pieno, dove ricamano corredini, tovaglie, lenzuola, asciugamani. Si crea così una sorta di adunanza femminile dove si discute, si commenta, ci si consola, e si “rammendano” traumi sociali e famigliari. Il mondo avanza, l’uomo vola sulla Luna, gli studenti si ribellano. La tensione positiva dei movimenti a cavallo fra gli anni sessanta e settanta si scontra con le contraddizioni della nuova Sicilia. Lo schianto dell’esplosione di Capaci rimbomba feroce dentro le vicende della famiglia Sorci. Rita, anziana e lucida, effonde finalmente la sua saggezza, e raccomanda di non lasciarsi mai intimidire.
Simonetta Agnello Hornby è nata a Palermo nel 1945. Cittadina italiana e britannica, vive a Londra dal 1972, dove ha svolto la professione di avvocato dei minori e magistrato part-time. Dopo il suo esordio con La Mennulara (Feltrinelli, 2002; 2019, nuova edizione accresciuta), ha pubblicato per Feltrinelli: La zia marchesa (2004), Boccamurata (2007), Veneto scomposto (2009), La monaca (2010), La cucina del buon gusto (con Maria Rosario Lazzati, 2012), Il veleno dell’oleandro (2013), Il male che si deve raccontare (con Marina Calloni, 2013), Via XX Settembre (2013), Caffè amaro (2016), Nessuno può volare (2017; da cui è tratto il docu-film omonimo girato con il figlio George Hornby per LaEffe) e, con Massimo Fenati, la graphic novel de La Mennulara (2018). Nel 2016 il presidente della Repubblica le ha conferito l’onorificenza dell’Ordine della Stella d’Italia nel grado di Grande Ufficiale. Nel 2018 ha ricevuto la Stella di Sant’Alessio per Nessuno può volare e il premio Penna d’Oro.
Redazione